Appello dei familiari di Gaetano, il ragazzo aggredito a Sant’Antimo, a Mattarella e Bonafede: “Chiediamo giustizia”. Borrelli: ”Venerdì 6 novembre presidio statico a Sant’ Antimo, vogliamo la verità.”
Chiedono che venga a galla la verità i familiari di Gaetano Barbuto Ferraiuolo, il ragazzo di Sant’Antimo brutalmente aggredito a cui sono state amputate le gambe, e per questo lanciano un appello:
“Vogliamo fare un appello sia al PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA IL Dott. Sergio Mattarella che al MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, Alfonso Bonafede.
Siamo I familiari di Gaetano Barbuto, il ragazzo gambizzato a Sant’Antimo il 20 settembre verso le 23 in Corso Europa a Sant’Antimo (NA).
VI vogliamo raccontare come sta procedendo il percorso.
Gaetano quella sera di settembre, fu massacrato di botte, gli ruppero la testa con il calcio della pistola più volte, gli spaccarono il bacino, gli hanno sparato 7 colpi di pistola partendo dalla vita in giù. Fu chiamato il 118 e portato all’ospedale di Frattamaggiore, il giorno dopo lo dovettero trasferire al policlinico vecchio a Napoli. Gaetano ha subito diverse operazioni, tra cui l’amputazione delle gambe ed è rimasto una quindicina di giorni sospeso tra la vita e la morte.
I suoi aguzzini furono catturati circa una ventina di giorni dopo, grazie al grande lavoro svolto dalle” forze dell’ordine”, e messi in cella. Ma qualche giudice ha pensato bene che, quei delinquenti, non dovevano stare in carcere, derubricando l’omicidio e facendoli tornare in strada.
Vedete sig. Presidente della repubblica e ministro della giustizia, noi familiari di Gaetano vorremmo che, ci siano delle ispezioni su questo caso, che si faccia reale chiarezza. Vogliamo rammentarvi che quei delinquenti sono in libertà e magari potrebbero gambizzare altre persone.
Noi vogliamo giustizia e chi meglio di voi può vigilare?
La legge faccia la legge e non si associ.”
“Seguo la vicenda di Gaetano sin dall’inizio perché è assurdo che per futili motivi un ragazzo abbia addirittura rischiato di morire. Ha perduto le gambe, non le riavrà mai più ma potrà comunque continuare la propria vita ed è giusto che lui e la sua famiglia abbiano giustizia, perché è di questo che si parla, non si chiede altro che la verità. La famiglia Barbuto mi ha informato che sono stati concessi i permessi per fare un presidio statico in piazza della repubblica a Sant’Antimo venerdì 6 novembre alle ore 18:30.
Ci saremo tutti, per chiedere giustizia.”- sono state le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che sta promuovendo l’iniziativa di venerdì organizzata dalla famiglia assieme al conduttore radiofonico Gianni Simioli.
Articolo pubblicato il giorno 4 Novembre 2020 - 13:58