Il Governatore ha rivolto un “Appello ai sindaci dei comuni più grande per ridurre del 50% la mobilità. Conteniamo il contagio con responsabilità. E indossare sempre le mascherine e soprattutto mettiamo in atto uniamo di controllo e perseguire chi non indossa la mascherina”. Gli altri dai dei comuni riferiti da De Luca sono Arzano 24, Portici 57, Casoria 29, Pozzuoli 49, Somma Vesuviana 50, Castellammare 48, Nola 57, Ercolano 48, Afragola 27, Torre del Greco 66 Salerno 56 Acerra 30 Marano 62, Marcianise 41, Ottaviano 50, Nocera Inferiore 29.
“Chi oggi e’ in zona rossa probabilmente si trovera’ nella condizione di aprire poi le attivita’ da qui a un mese, chi non e’ in zona rossa corre, paradossalmente, il rischio di dover chiudere tutto a Natale e Capodanno. È per questo che dobbiamo essere ancora piu’ attenti, altrimenti rischiamo di chiudere tra un mese, cosi’ come rischiamo di andare in zona rossa tra una settimana se immaginiamo di avere comportamenti allegri, disinvolti e non responsabili”. Ha spiegato ancora De Luca.
“La Campania è stata collocata in zona gialla. Questa classificazione ha determinato qualche sorpresa, molti si aspettavano una diversa collocazione. Premesso che a me le classificazioni non fanno né caldo né freddo, noi ci siamo dati una linea chiara e lavoriamo sulla base degli obiettivi da perseguire”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, su Facebook. “Qualcuno voleva che la Campania fosse inserita fra le zone rosse – aggiunge -. Per quasi due mesi abbiamo subito una aggressione mediatica che ha descritto una sanità falsa, e poi hanno fatto finta di sorprendersi. Per alcuni Napoli e la Campania non possono essere considerate regioni di eccellenza, devono essere per forza degrado e disastro. Spiace, ma non è andata così”.
“In questi mesi si sono confrontate in Italia due linee per affrontare il Covid: una che puntava alla prevenzione, quella scelta dalla Campania, e una che puntava a misure parziali che seguivano il contagio. Il Governo ha scelto questa linea e io credo che non sia efficace. Avrei preferito una linea unitaria di rigore per tutto il paese, avrei preferito la chiusura di un mese di tutto”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, secondo cui “questo ci avrebbe aiutato a frenare il contagio, anziché avere un calvario di ordinanze, di decreti uno ogni 48 ore che ha finito per creare sconcerto ai cittadini, per non dare mai la percezione della gravità della situazione, per creare conflitti tra categorie economiche e per creare anche conflitti territoriali. Ma soprattutto – ha aggiunto – una linea del genere non è efficace, perché non risponde all’obiettivo di fare prevenzione, ma interviene dopo che il contagio è già avvenuto. Oggi com’è possibile verificare si corre ai ripari, ma si corre ai ripari avendo perduto a mio parere settimane di tempo preziose”. Secondo De Luca “non dobbiamo aspettare il momento nel quale il contagio ha un’esplosione e diventa incontrollabile, ma dobbiamo intervenire prima. Lo so che quando la situazione sembra tranquilla è più duro dover dire che dobbiamo attuare delle restrizioni, ma la prevenzione significa questo, intervenire prima che il problema scoppi, sennò è perfettamente inutile”.
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