Si fingono finanzieri e, in quattro, assaltano una villa a Teverola, in provincia di Caserta, ma i carabinieri li arrestano. Tre gli indagati individuati, mentre un quarto è al momento irreperibile: sono accusati anche di aver tentato un’estorsione ai danni delle vittime. I fatti all’alba del 12 settembre scorso quando i malviventi fecero irruzione nell’abitazione della coppia portando a segno una rapina con sequestro di persona.
Secondo il racconto dei coniugi, i rapinatori suonarono il campanello di casa intorno alle 6 muniti di pettorina d’ordinanza della Guardia di finanza e con il volto nascosto da mascherina. Una volta aperta la porta, uno dei malviventi spianò la pistola ordinando all’uomo di aprire la cassaforte. Immobilizzata la moglie, gli altri rapinatori misero a soqquadro l’abitazione in cerca di contanti e preziosi. Non paghi del denaro trovato, poco più di un migliaio di euro in contanti, i malviventi pretesero la consegna, entro due giorni, di 100mila euro.
In un primo momento sarebbero stati intenzionati a rapire la donna ed a scambiarla con il denaro, salvo poi desistere dal sequestro. Immobilizzati i coniugi ed intimato loro il silenzio, i rapinatori fuggirono non prima di aver ricordato alle vittime di preparare l’ingente somma di denaro.
Le vittime allertarono i carabinieri e il lunedì successivo, all’orario pattuito per la consegna del denaro, i militari dell’Arma organizzarono un appostamento nei pressi dell’abitazione della coppia. Gli indagati, a bordo di una Lancia Y nera, si sono presentarono all’appuntamento, ma capirono di essere stati scoperti e tentarono di fuggire facendo perdere le proprie tracce. I carabinieri riuscirono a bloccarli e a recuperare nel veicolo un telefono cellulare con all’interno la sim card utilizzata per contattare le vittime.
Le successive perquisizioni nelle residenze degli indagati consentirono di rinvenire e sequestrare anche due proiettili, uno calibro 7,65 Parabellum ed uno 7,65 G.F.L., un passamontagna di colore nero, una carta d’identità elettronica falsa ed altri due telefoni cellulari. I tre furono ammanettati su disposizione del pm della procura di Napoli Nord. Al termine degli interrogatori di garanzia, il gip ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare in carcere. Le indagini sono ancora in corso per individuare e arrestare anche il quarto complice.
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