“I problemi nella gestione della salute pubblica per le aree disagiate ed in particolare per l’isola di Procida non trovano fine, soprattutto in un momento cosi critico dove ci troviamo ad affrontare anche l’emergenza Covid-19.
Già da alcune settimane sono di nuovo fuori servizio le idro ambulanze che di norma effettuano trasferimento dei malati dalle isole verso gli ospedali della terraferma, di competenza della Asl Napoli 2 Nord. Non resta che affidarsi per le emergenze sanitarie al servizio in elicottero 118, con tutte le difficoltà del caso in presenza di avverse condizioni meteo, che possono impedirne l’atterraggio. Chiediamo il ripristino immediato del servizio di idro ambulanze per garantire sicurezza e certezza nei trasferimenti dei pazienti per la terraferma, non ci possiamo permettere, in particolar modo in un periodo cosi complesso come questo che stiamo affrontando, di veder meno dei servizi essenziali per i cittadini dell’isola di Procida”. Questa la denuncia di Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, e Maurizio Cappiello della direzione nazionale Anaao – Assomed.
“La motovedetta è certamente meno impegnativa e meno rischiosa nei trasferimenti di un ammalato in quanto dotata di stabilizzatori in grado di affrontare ogni tipo di mare – hanno proseguito gli esponenti di Italia Viva. In questi giorni la situazione si è ulteriormente aggravata anche a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid -19 e al momento non ci sono più le condizioni di sicurezza per garantire salute sull’isola. Una situazione di precarietà che non è nuova sull’isola e che provoca proteste e lamentele tra gli isolani, con la legittima paura di vedersi definitivamente privati di un servizio importante che, da circa 15 anni rappresenta una certezza per coloro che ne hanno bisogno”.
“La capitaneria – concludono Rostan e Cappiello – continua ad avere in gestione le motovedette acquistate dalla Regione e donate alle Asl ma legittimamente ha enormi difficoltà a continuare la navigazione con natanti vecchi, sfruttati e che possono provocare pericoli per il personale di bordo e per i pazienti. Servono interventi di manutenzione rapidi, ma tra rimpalli di responsabilità nessuno interviene e nonostante solleciti e richieste di intervento anche al Prefetto di Napoli, la situazione rimane invariata”.
Articolo pubblicato il giorno 27 Ottobre 2020 - 20:03