L’uomo è accusato di riciclare i soldi del clan dei Casalesi, fazione Schiavone, facendo diversi investimenti immobiliari in diverse zone d’Italia.
Luigi Di Sarno finì in manette insieme ad altre 10 persone tra cui i fratelli Di Puorto, famiglia vicina al clan dei Casalesi che gestiva le casse del clan Schiavone nel Nord Italia, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Dda di Napoli nel dicembre 2014 sul riciclaggio del denaro della camorra tra l’Emilia Romagna, la Toscana, il Lazio e la Campania partita col blitz della guardia di finanza di Pisa che portò ad un sequestro di circa 10 milioni di euro tra beni immobili, auto di lusso, terreni dislocati a Casal di Principe e San Cipriano D’Aversa, conti correnti e titoli nonché quote societarie come il 51% del capitale della società ‘Roma Case’.
Luigi Di Sarno era il titolare della ditta ‘Sara Costruzioni’ di San Cipriano D’Aversa e considerato anello di congiunzione con i Di Puorto giacché alcuni membri della famiglia alle dipendenze degli Schiavone erano soci occulti dell’azienda edile sanciprianese.
I capitali criminali venivano quindi impiegati nell’edilizia in Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania ed una volta ripuliti ritornavano al Sud pronti per esser reimpiegati in altri affari o talvolta servivano per ‘stipendiare’ molti detenuti eccellenti ristretti al 41 bis.
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