Protesta pacifica a Napoli contro il Dpcm: fermato e rilasciato un manifestante.
La protesta contro i provvedimenti del governo e della Regione Campania davanti alla sede della Giunta regionale, a Napoli, e’ terminata e la folla si e’ dispersa, ma un gruppo di circa 100 manifestanti ha deviato su una delle strade laterali arrivando sul lungomare. Durante queste fasi la tensione e’ stata molta alta ed uno dei manifestanti e’ stato fermato dalla forze dell’ordine. “Ho un’attivita’ che devo fare? Ho paura per mio padre, si deve suicidare?”, ha detto la persona fermata ai poliziotti. Una donna, rivolgendosi agli agenti, ha detto che la protesta “non e’ contro la polizia ma contro chi ci governa. Siamo cittadini che hanno rispettato le regole, non siamo camorristi. Vogliamo libertà”. L’uomo poco dopo è stato rilasciato.
Hanno provato a bloccare il lungomare a Napoli, ma la Digos ha stoppato. Scongiurata una appendice violenta per la manifestazione partita da piazza del Plebiscito che e’ diventata una sorta di sit in davanti la sede della Regione in via Santa Lucia. Circa 3mila i partecipanti, la maggior parte animata da intenti pacifici. Hanno portato shaker per preparare cocktail, coltelli per tagliare il pane, bicchieri da drink, ma anche centinaia di ragazzi che si occupano di eventi e spettacoli.Tutti prima nella piazza del simbolo di Napoli per protestare per la chiusura dei locali alle 18. Poco fa, pero’, un gruppo e’ quasi corso verso l’accesso dal lungomare a via Cesario Console, alle spalle del palazzo della giunta, ma la polizia ha schierato due messi e fermato una persona.Presnete anche una bara issata e ancorata ad un palo con i manichini di due camerieri impiccati alla fune. E’ questa la macabra rappresentazione messa in scena da un ristorante del quartiere Santa Lucia. Oltre un migliaio di persone, molte delle quali sedute e distanziate due metri, guardati a vista dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa, allertati dopo i gravi episodi di venerdi’ sera, dove la manifestazione pacifica di commercianti e’ stata rovinata trasformandosi in guerriglia, per la presenza di frange estreme del tifo, della destra e di pregiudicati vicini ai clan.
I manifestati hanno poi chiesto alla polizia di arrivare a piedi in via Santa Lucia, davanti alla sede della regione Campania, teatro della battaglia di venerdi’ sera. “Siamo brave persone, lasciateci passare e ve lo dimostreremo”, hanno detto. Dopo una trattativa di alcuni minuti e’ arrivata il lasciapassare. La polizia ha aperto il cordone e i manifestanti hanno applaudito. Davanti a palazzo Santa Lucia cori contro il governatore Vincenzo De Luca a cui chiedono di dimettersi, e nessun momento di tensione. Decine gli striscioni: “Tu mi chiudi e tu mi paghi”, “Sono un lavoratore a nero, esisto anche io”. Chiedono al governo di venire a Napoli e di parlare con gli operatori commerciali che “sono sul lastrico”. Ma in molti ci tengono a ribadire che la vera Napoli non e’ quella vista venerdi’, ma e’ fatta di persone oneste”. Molti manifestanti stanno tornando a casa.
Articolo pubblicato il giorno 26 Ottobre 2020 - 22:42 / di Cronache della Campania