“Se i bambini si contagiano in classe o fuori – ha detto – dal punto di vista epidemiologico conta poco. Quel che conta” e’ la diffusione del virus e il peso che riversa sulle strutture sanitarie, sui dipartimenti di prevenzione.
“Quando una classe e’ coinvolta, anche per un solo positivo – ha spiegato Lopalco – tutta la classe con l’insegnante deve andare a casa. Si attiva un lavoro incredibile da parte dei servizi territoriali. Bisogna fare il tampone, fare i provvedimenti di isolamento, fare sorveglianza, poi rifare i tamponi per il rientro. Se si moltiplica tutto questo per 286 scuole questo e’ un lavoro enorme che va a finire sui dipartimenti di prevenzione”. “C’e’ un altro elemento che noi speriamo venga risolto nei prossimi giorni e riguarda tutta la burocrazia che e’ stata creata attorno alla gestione Covid nelle scuole”, ha aggiunto l’epidemiologo. “Pensate ai certificati – ha detto – il punto di partenza della nostra decisione di chiudere le scuole e’ partita proprio da loro: i pediatri hanno gli studi assaltatati dai genitori che chiedono il certificato per il rientro a casa del loro figlio che e’ stato a casa per 4 giorni con il raffreddore. Interviene anche un meccanismo difensivo, abbiamo la folla di genitori per chiedere un pezzo di carta ed e’ una faccenda che va risolta. Non possiamo permetterci che cosi’ tanti medici restino fermi nello studio per firmare carte, in un momento in cui i medici servono sul campo come il pane”. “Scuole chiuse e’ una scelta impopolare ma necessaria”, ha ribadito l’epidemiologo: “Anche se avessimo avuto dei trasporti perfetti, non so se non avremmo avuto dei casi delle scuole. Sette mesi di tempo non sono abbastanza per organizzare il trasporto pubblico. E’ impossibile. Non c’e’ una regione in Italia che ci sia riuscita ad organizzarlo”. “Vedremo a cosa servira’ la decisione” presa dalla Francia ma “se da epidemiologo avessi potuto consigliare Macron gli avrei consigliato di chiudere le scuole”, ha poi risposto Lopalco alla domanda su cosa ne pensasse della scelta in Francia di avviare un secondo lockdown lasciando pero’ le scuole aperte. In Puglia da domani, proprio per decisione di Lopalco e del governatore Michele Emiliano, tutte le scuole dell’obbligo saranno chiuse e le lezioni si terranno solo con didattica a distanza, fatte eccezioni per le scuole dell’infanzia e lo svolgimento dei laboratori.
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