“Sono nato e cresciuto a Lagos, mia madre è mancata quando ero piccolo, tre mesi dopo mio padre ha perso il lavoro: è stato un periodo molto difficile per me e i miei fratelli e sorelle, dovevo vendere acqua nelle strade per poter sopravvivere. Faccio tutto questo perché credo che il calcio sia l’unica speranza per me e la mia famiglia, per poter vivere una vita dignitosa. Sono felice di dove sono ora, ho imparato a non abbattermi e a credere in me”.
E poi spiega il suo sogno: “Sono cresciuto guardando giocare Drogba, è stato un esempio per me. Essere a Napoli è un sogno che diventa realtà. Se qualcuno mi avesse detto tre anni fa che avrei giocato in una delle squadre più importanti al mondo non ci avrei creduto. E ora il mio sogno è vincere il premio per il miglior calciatore africano dell’anno. Il calcio è l’unica cosa che ho in testa, voglio concentrarmi su questo e sul Napoli. Ci sono molte aspettative su di me e farò di tutto per esserne all’altezza. Ancora prima di firmare con il Napoli era come se facessi già parte della squadra. Moltissimi tifosi mi scrivevano, mi parlavano della città. Il Napoli è la loro vita. Penso di poter ricambiare e dare loro quello che vogliono, per essere amato ancor di più”.
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