” La data dell’inaugurazione della “Casa della socialità”, la struttura realizzata dal Comune di Napoli in via Verrotti, nel quartiere Arenella, posta in un immobile che in passato era stato adibito a sottostazione elettrica dell’ex ATAN, resta, allo stato, ancora un grossa incognita – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari che segue da anni quest’assurda vicenda -.
Infatti, nonostante che oltre due anni addietro. prima dell’estate del 2018, ne venisse annunciata l’inaugurazione, resta il fatto sconcertante che, fino a questo momento, non si sa quando sarà resa accessibile al pubblico, dopo che ovviamente sarà stata attrezzata e resa funzionale, cosa che ancora non è avvenuta “.
” Di recente è anche esplosa la giusta protesta dei cittadini, manifestata, tra l’altro, con un cartello affisso sulla porta d’ingresso dell’edificio – afferma Capodanno -. Su tale cartello si sintetizza con poche frasi la storia dell’emblematica vicenda che riguarda l’immobile in questione: ” € 370.000 per restaurarlo, due anni per finirlo! Quando lo riapriranno? Quanto dobbiamo ancora aspettare? Lo chiediamo noi donne noi giovani noi anziani Vomero Arenella “. Nel frattempo lungo le facciate si accumulano i rifiuti solidi urbani, che traboccano da bidoncini abbandonati e dalle campane della differenziata, con la presenza di materiali di vario genere, dal momento che non si provvede neppure a una costante pulizia, con un degrado igienico-sanitario di tutta evidenza. Uno stato d’abbandono che purtroppo peggiora di giorno in giorno “.
” Non si salva neppure il murale realizzato dall’artista Jorit, con i ritratto di Ilaria Cucchi, opera inaugurata circa due anni fa, per l’esattezza il 20 novembre del 2018, alla presenza dell’artista e dela stessa Cucchi, con una manifestazione alla quale partecipò anche il sindaco di Napoli – ricorda Capodanno -. In questi giorni addossati al maxiritratto si osservano diversi ingombranti abbandonati, che invadono anche il marciapiede antistante: pannelli di legno, pezzi di mobili e anche uno stendibiancheria “.
” In verità – ricorda Capodanno – la realizzazione di questo centro polifunzionale era già stata annunciata con grande enfasi, oltre quattro anni fa, poco prima delle ultime elezioni amministrative, svoltesi nel mese di giugno del 2016. Fu proprio durante la campagna elettorale che comparve uno striscione che ricopriva buona parte della facciata del fabbricato su via Menzinger. Su tale striscione, che portava in calce il nome e cognome dell’allora presidente della municipalità 5, si leggeva che erano stati stanziati anche gli importi necessari per l’esecuzione dei lavori, con la delibera di Giunta comunale n. 874 del 29 dicembre 2015 e con un impegno di spesa di € 366.000,00. Dalla delibera citata è trascorso dunque quasi un lustro e, al momento, la possibilità per i cittadini di poter concretamente fruire di questo spazio sociale appare ancora remota “.
” Da tempo peraltro – puntualizza Capodanno – il cantiere esterno è stato eliminato e i lavori, almeno per la parte strutturale, appaiono completati. Ma non è chiaro se poi siano stati eseguiti tutti gli allacciamenti ai servizi pubblici essenziali, quali, luce, gas e acqua, quest’ultimo fondamentale anche per poter effettuare il collaudo dell’impianto antincendio. Inoltre gli ambienti risultano ancora vuoti, privi dei necessari arredi per poter rendere il complesso funzionale e operativo a tutti gli effetti “.
” Inoltre occorre anche redigere una regolamentazione – sottolinea Capodanno – sia per stabilire una sorta di graduatoria tra tutte le associazioni che faranno richiesta di poter utilizzare i locali sia per disciplinarne l’accesso. Infine bisognerà anche attrezzare una buvette la cui gestione andrà poi affidata attraverso un’apposita gara “.
” Sollecitiamo gli uffici competenti – conclude Capodanno – affinché, in tempi rapidi, si provveda a tutto quanto ancora necessario per il completamento funzionale dell’opera, così come, principalmente, auspichiamo, anche per evitare che la struttura venga vandalizzata, come già accaduto in passato, continuando a rimanere chiusa, che, una volta che saranno stati allacciati tutti i servizi essenziali e sia stata attrezzata con tutto quanto necessario per la sua piena funzionalità, essa venga aperta al pubblico, dando così una risposta operativa, in tempi rapidi, alla notevole richiesta di spazi e di strutture comunali, destinati alle attività sociali, in un’area della città, quella collinare, che da tempo ne è fortemente carente. Nel frattempo è auspicabile che si provveda a effettuare una costante e puntuale manutenzione dell’immobile, provvedendo, tra l’altro, a eliminare i rifiuti presenti lungo i marciapiedi antistanti “.
Articolo pubblicato il giorno 6 Ottobre 2020 - 19:16