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Muore in ospedale dopo un calvario di sei operazioni. La Procura apre un’inchiesta

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Muore all’improvviso nella sua stanza d’ospedale dopo un calvario di sei operazioni. La Procura apre un’inchiesta.La tragedia il 18 ottobre allโ€™Istituto di Neuroscienze, vittima un 69enne salernitano, Antonio Mainolfi. Il Pm Antonia Giammaria ha disposto lโ€™autopsia per oggi.

Una via crucis lunga piรน di un anno con ben sei operazioni, fino allโ€™improvvisa e inspiegabile morte. Dopo lโ€™esposto presentato dai familiari, assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., la Procura di Roma, per il tramite del Pubblico Ministero, dott.ssa Antonia Giammaria, ha aperto un procedimento penale per omicidio colposo, per ora contro ignoti, per il decesso di Antonio Mainolfi, 69 anni, di Casal Velino, in provincia di Salerno, avvenuto il 18 ottobre 2020 presso il Neurogical Centre of Latium (NCL), Istituto di Neuroscienze, di Roma, dovโ€™era in cura da tempo.

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Mainolfi soffriva di discopatia, ernia discale multipla, che gli causava un intenso dolore lungo tutto il nervo sciatico e per questo lo scorso anno si era rivolto alla clinica con sede in via Patrica 15, privata ma convenzionata con lโ€™Asl, per gli accertamenti clinici del caso. Il medico che poi lโ€™avrebbe seguito lungo tutto il suo calvario decide di operarlo, ma il paziente il 17 settembre 2019 viene nuovamente ricoverato e sottoposto a un secondo intervento di stabilizzazione su due vertebre. Il dolore perรฒ persiste al punto che nel gennaio 2020 il 69enne non riesce piรน a camminare. Di qui il ritorno al NCL, a febbraio 2020, per esporre le problematiche al medico che lo aveva giร  operato, ma poi causa Covid la struttura viene chiusa e il paziente deve stringere i denti per altri tre mesi. Finalmente, il 28 maggio Mainolfi viene nuovamente ricoverato e subisce la terza operazione, di revisione e artrodesi di tre vertebre.

Anche questโ€™intervento perรฒ non produce risultati, tanto che il paziente decide di sottoporsi autonomamente a una radiografia sul sito chirurgico inviandone poi gli esiti al medico dellโ€™istituto di Neuroscienze. Il quale, vista la documentazione dellโ€™esame, lo richiama subito in clinica: una delle viti che stabilizzava la colonna vertebrale si era spezzata. Il 22 luglio 2020 Mainolfi subisce la quarta operazione, nel corso del quale viene riaperta la pregressa incisione chirurgica e sistemata la vite in una vertebra che si era deconnessa dalla barra. Ma anche stavolta la situazione non migliora e il 31 luglio il solito medico comunica al paziente la necessitร  di effettuare un ulteriore intervento, il quinto, per una presunta ernia espulsa. In realtร  durante lโ€™operazione viene riaperta nuovamente lโ€™incisione chirurgica originaria e, verificato che unโ€™altra delle viti inserite su una vertebra non risulta ben ancorata allโ€™osso, ne viene posizionata una di diametro maggiore e si procede a unโ€™ulteriore stabilizzazione per altre tre vertebre. Mainolfi viene trattenuto in clinica, sottoposto a svariate visite fisiatriche, dato che il dolore non cessa, e curato con una terapia antidolorifica con morfina. Fino al 9 settembre, data in cui viene effettuato lโ€™ennesimo intervento per revisione e allungamento stabilizzazione, nonchรฉ decompressione del canale lombo-sacrale.

Sembra finalmente la volta buona, il paziente inizia a stare fisicamente meglio e il 15 settembre viene dimesso e puรฒ tornare a casa. Ma รจ unโ€™illusione. Dopo pochi giorni lโ€™uomo riprende ad accusare dolori molto forti, anche con fuoriuscita di liquido dalla ferita, che si ร  gonfiata. Il 2 ottobre viene accompagnato al Pronto Soccorso dellโ€™ospedale San Luca di Vallo della Lucania dove perรฒ i sanitari, trattandosi a loro dire di una patologia non urgente, lo re-indirizzano nella struttura dovโ€™รจ stato operato. Ergo, nuovo viaggio a Roma ed ennesimo ricovero, da quello stesso 2 ottobre, presso il NCL: sarร  anche lโ€™ultimo. Nei suoi 16 giorni di degenza il 69enne riferisce per telefono ai figli di stare male, di avere la febbre, e di essere trattato con antibiotici e medicinali, non sapendo tuttavia quale terapia farmacologica gli stiano praticando. Fino alle 19 del 18 ottobre quando i familiari vengono informati, sempre telefonicamente, dalla clinica che il signor Mainolfi รจ stato rinvenuto pochi minuti prima (non si sa da quanto si trovasse lรฌ) riverso sul pavimento della sua stanza, privo di vita: i sanitari non avrebbero potuto che constatarne il decesso per arresto cardiocircolatorio, e non hanno fornito ai congiunti alcuna spiegazione.

Sconvolti dal dolore, non riuscendo a capacitarsi dellโ€™improvvisa morte del loro caro e nutrendo non pochi dubbi e perplessitร  sulle cure prestate al padre, i due figli di Mainolfi lโ€™indomani hanno sporto denuncia querela presso il commissariato โ€œAppio Nuovoโ€ della Questura di Roma, chiedendo allโ€™autoritร  giudiziaria di compiere i dovuti accertamenti e di procedere nei confronti degli eventuali responsabili, e per essere assistiti, fare piena luce sui drammatici fatti e ottenere giustizia, attraverso lโ€™Area Manager Luigi Cisonna e il responsabile della sede della Capitale, Angelo Novelli, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., societร  specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, in collaborazione con lโ€™avvocato Donatello Dโ€™Onofrio, del Foro di Roma.

Riscontrando le istanze dei familiari, il Sostituto Procuratore dott.ssa Giammaria ha aperto un fasciolo, acquisito le cartelle cliniche e disposto lโ€™autopsia sulla salma della vittima, incaricando il dott. Silvestro Mauriello, dellโ€™Istituto di Medicina Legale dellโ€™Universitร  Tor Vergata, che avrร  60 giorni per depositare le sue conclusioni e potrร  avvalersi anche della collaborazione di due specialisti, un ortopedico e un neurologo. Il Ctu, a cui lโ€™incarico รจ stato conferito ieri, 20 ottobre, presso il Palazzo di Giustizia di piazzale Clodio, dovrร  ovviamente chiarire le cause della morte, analizzare la storia clinica del paziente, verificare se le terapie e gli interventi effettuati siano stati adeguati e tempestivi e, con particolare riferimento allโ€™ultima operazione, se fosse indicata, se sia stata correttamente eseguita, se possano esservi state complicazioni allโ€™origine della morte e se lโ€™assistenza pre e post operatoria prestatagli sia stata consona. Lโ€™esame sarร  effettuato questโ€™oggi, mercoledรฌ 21 ottobre, dalle 12, al Policlinico Tor Vergata: alle operazioni peritali parteciperร  anche il dott. Antonio Oliva, medico legale di Roma messo a disposizione da Studio3A e nominato dallโ€™avv. Dโ€™Onofrio come consulente di parte per la famiglia della vittima.


Articolo pubblicato il giorno 21 Ottobre 2020 - 10:47

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