La richiesta a firma di senatori, deputati e consiglieri regionali della Campania in una nota inviata ai ministri della Salute e dell’Università e al governatore De Luca: “Sono dotati di mille posti letto, delle migliori professionalità e di spazi adeguati per la gestione dell’emergenza pandemica”
“E’ indispensabile potenziare la rete Covid in Campania, ma contestualmente va garantita la sopravvivenza di quanti ricorrono al sistema dell’emergenza e urgenza per patologie tempo-dipendenti. L’ esiguità dell’offerta esistente non consente di chiudere alcun pronto soccorso, eppure questa pare essere la strategia attualmente perseguita. Pertanto chiediamo che, coerentemente alle disposizioni dell’Unità di crisi regionale, i due Policlinici Universitari Vanvitelli e Federico II siano interamente convertiti a Covid hospital. Strutture imponenti come le sedi dei due policlinici napoletani devono essere parte essenziale e protagonisti della gestione dell’emergenza per il loro livello di specializzazione, organizzazione e competenza”. E’ quanto si legge in una nota inviata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a firma dei consiglieri regionali, dei senatori e dei deputati campani del Movimento 5 Stelle.
“In tutte le città di Italia – prosegue la nota – gli ospedali sede di insegnamento e ricerca sono mobilitati per la lotta contro il nuovo coronavirus. Con una disponibilità di oltre mille posti letto, i due policlinici Universitari dispongono di una intera cittadella ospedaliera, in zona prospiciente allo svincolo della Tangenziale, dove sono immediatamente reperibili professionalità, esperienza e spazi adeguati. Eppure non offrono un servizio di Pronto soccorso generalista e dunque la maggior parte delle attività cliniche sono a tutt’oggi bloccate dalle disposizioni regionali. Chiediamo pertanto di intraprendere ogni utile iniziativa – si legge a chiusura della richiesta dei parlamentari e dei consiglieri regionali M5S – affinché si attivino, presso la cittadella universitaria, servizi Covid dedicati di accettazione, ricovero, cura, follow up e riabilitazione, dotati di aree di assistenza di media complessità, sub intensiva ed intensiva, per garantire il diritto alla salute ai cittadini della nostra Regione”.
Articolo pubblicato il giorno 28 Ottobre 2020 - 20:02