La Juve Stabia si aggiudica il derby contro la Cavese grazie alla spettacolare punizione messa a segno da capitan Mastalli e al gol di Vallocchia a partita ormai finita. Un gioiello del numero 7 che ribadisce, semmai ce ne fosse bisogno, di essere di una categoria superiore e un contropiede perfetto di Golfo e Vallocchia regalano i tre punti agli uomini di Padalino.
Mister Padalino effettua ben 5 cambi rispetto al derby con l’Avellino di qualche giorno fa. Esordio dal primo minuto per Mulè, Bovo, Bubas e Codromaz. Cambia anche l’aspetto tattico con un 3-4-2-1 con Fantacci e Mastalli alle spalle proprio dell’ex Vibonese. I primi 25 minuti del match sono poveri di emozioni, solo al 27 arriva la prima svolta: Zedadka in pochissimi minuti si fa espellere dall’arbitro e lascia in dieci i suoi. Nonostante la superiorità numerica, i ragazzi di Padalino non riescono però a creare occasioni degne di note. Ci prova il solito Fantacci sulla trequarti a illuminare il gioco con i suoi dribbling e le sue precise aperture con il mancino. La prima frazione di gioco si chiude con zero tiri in porta per entrambe le compagini.
La ripresa si apre esattamente come si è chiuso il primo tempo. Squadre lente e Juve Stabia che fa tanto sterile possesso palla. Solo con un episodio si sarebbe potuto sbloccare questo match. E infatti al 60esimo di gioco il capitano delle Vespe sigla una fantastica rete su calcio di punizione. Un gol alla Calò dei tempi migliori. Ma partite del genere, con una superiorità numerica per 60 minuti, vanno chiuse con la doppia mandata perché il pericolo della beffa è sempre dietro l’angolo. La Cavese, infatti, va vicinissima al pareggio con una conclusione di Oviszack che Tomei toglie dall’angolino con un vero e proprio miracolo. La squadra di Cava prova in tutti i modi di pareggiare la gara ma lascia spazi enormi per i veloci attaccanti della Juve Stabia: Romero e Golfo, entrati entrambi della ripresa, confezionano la rete di Vallocchia che chiude definitivamente il match. Tre punti d’oro per la squadra di Castellammare di Stabia.
Articolo pubblicato il giorno 22 Ottobre 2020 - 22:45