C’ è lo scontro in atto per il controllo delle piazze di spaccio a Miano dietro l’omicidio dell’altra sera di Alessandro Riso.
E lo scontro è tra il gruppo dei Balzano e quello dei Cifrone, ovvero le due famiglie reduci dallo smantellamento dello storico clan Lo Russo. E l’omicidio del 28enne Riso sarebbe la risposta dei Balzano ai Cifrone. Non a caso l’agguato sarebbe maturato davanti al negozio di via Vittorio veneto di proprietà di Salvatore Cifrone, incensurato ma cugino dei ras Luigi e Gaetano Cifrone. Gli investigatori infatti hanno recuperato alcuni bossoli nella saracinesca del negozio. L’uomo sentito a sommarie informazione ha riferito di non aver mai ricevuto minacce ne richieste estorsive. Gli investigatori stanno cercando di capire se la morte di Alessandro Riso sia avvenuto proprio li visto che è arrivata la segnalazione di una stesa e poi poco dopo il cadavere di Riso è stato scaricato davanti al Cardarelli. Potrebbe anche essere avvenuto altrove e che la stesa sia un altro segnale di guerra. Una cosa è certa l’agguato sarebbe una vendetta per l’omicidio di Stefano Bocchetti, pusher legato ai Balzano assassinato il 13 gennaio scorso. Nel gennaio del 2017 Alessandro Riso scampo’ a un tentativo di omicidio: gli furono inferte 12-13 coltellate ma riuscì a sopravvivere.
Articolo pubblicato il giorno 2 Ottobre 2020 - 10:18 / di Cronache della Campania