Inquinavano il fiume Sarno: sequestrate 4 aziende di Striano, Pagani e Scafati. Denunciati ti rappresentati legali.
Nella mattinata odierna i Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, in esecuzione di quattro decreti di sequestro preventivo, due dei quali emessi dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore su conforme richiesta della Procura della Repubblica presso detto Tribunale ed altri due emessi dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su conforme richiesta della Procura della Repubblica presso detto Tribunale, hanno proceduto al sequestro di quattro aziende operanti nel settore della metallurgia pesante e dellโattivitร conserviera, ubicate nei Comuni di Striano, Pagani e Scafati, i cui legali rappresentanti sono ritenuti responsabili, tutti, dei reati di cui agli artt. 137 (scarico abusivo di reflui industriali) e 256 (abbandono di rifiuti speciali pericolosi), e in un caso, altresรฌ, del reato di cui allโart. 279 (emissioni in atmosfera senza autorizzazione) del Testo Unico Ambientale. Le aziende sequestrate sono:
– la s.r. I SAPORI DI CORBARA, con sede operativa in Pagani (SA), operante nel settore della produzione e commercializzazione di conserve alimentari, occupante n. 17 dipendenti, per aver effettuato lo scarico delle acque reflue industriali provenienti dallโattivitร di lavorazione in assenza di autorizzazione:
– la s.r.l F.LLI CAVALLARO SOCIETAโ AGRICOLA, con sede operativa in Scafati (SA), operante nel settore della lavorazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, occupante n. 30 dipendenti, per aver effettuato lo scarico nella pubblica fognatura delle acque reflue industriali provenienti dallโattivitร di lavorazione in assenza di autorizzazione, scaduta da 5 anni e per aver smaltito illecitamente i rifiuti speciali provenienti dallโattivitร produttiva negli ultimi 3 anni;
– la GIMAL s.r.l., con sede operativa in Striano (NA), operante nel settore delle lavorazioni di metallurgia pesante, occupante n. 30 dipendenti, per aver effettuato lo scarico delle acque reflue industriali in assenza delle previste autorizzazioni e per aver esercitato lโattivitร in assenza dellโautorizzazione alle emissioni in atmosfera:
– la AGRICONSERVE REGA s.r.l., con sede operativa in Santโ Antonio Abate (NA), operante nel settore della produzione e commercializzazione di conserve alimentari, occupante n. 4 dipendenti, attualmente chiusa per pausa stagionale delle attivitร , per aver effettuato lo scarico delle acque reflue industriali in assenza delle previste autorizzazioni.
In particolare, le indagini, espletate dai CC. del NOE di Salerno e Napoli, che si sono avvalse della collaborazione tecnica dellโ ARPAC, e coordinate rispettivamente dalle Procure della Repubblica di Nocera Inferiore e Torre Annunziata, hanno permesso di accertare:
– quanto alla s.r.l. I SAPORI DI CORBARA, che i reflui del processo di lavorazione e di lavaggio dei prodotti ortofrutticoli venivano convogliati direttamente in pubblica fognatura e da li indirettamente nel fiume Sarno:
– quanto alla F.LLI CAVALLARO SOCIETAโ AGRICOLA SRL, che lโattivitร produttiva era eseguita con titolo autorizzativo allo scarico scaduto da 5 anni e pertanto inefficace, e che sul piazzale dellโazienda erano presenti rilevanti quantitativi di rifiuti costituiti da scarti di lavorazione privi di copertura ed esposti agli agenti atmosferici, le cui acque di dilavamento confluivano nel prospiciente corso dโacqua e indirettamente nel fiume Sarno;
– quanto alla GIMAL s.r.l., che detta azienda, dedita alla lavorazione dellโacciaio con operazioni di saldatura, teflonatura, verniciatura, stampaggio e profilatura dei metalli, effettuava, senza autorizzazione alcuna, lo scarico abusivo delle acque reflue industriali derivanti dalle predette attivitร , che confluivano allโesterno dello stabilimento, e non era in possesso dellโautorizzazione alle emissioni in atmosfera necessaria per le operazioni di verniciatura, teflonatura e saldatura:
quanto alla AGRICONSERVE REGA s.r.l., che lo stabilimento, dotato di impianto di depurazione, effettuava abusivamente lo scarico delle acque reflue industriali derivanti dal dilavamento dei piazzali e dall’impianto di sanificazione dei barattoli direttamente nel Canale Corrente, e quindi nel fiume Sarno, del quale detto canale รจ un affluente, senza alcun trattamento e senza la prevista autorizzazione, nonchรฉ, allโesito di un ulteriore sopralluogo effettuato a settembre successivamente ad un precedente sopralluogo effettuato ad agosto, che erano stati riattivati gli scarichi abusivi precedentemente chiusi e che erano in atto ulteriori scarichi non autorizzati e che si era proceduto ad un illecito smaltimento dei fanghi di depurazione non essendo stata prodotta alcuna documentazione attestante il regolare smaltimento degli stessi.
Il sequestro preventivo delle aziende, secondo quanto concordemente ritenuto dai Giudici delle indagini preliminari di Nocera Inferiore e di Torre Annunziata, si รจ reso necessario al fine di impedire la protrazione dei reati accertati e l’aggravamento delle conseguenze degli stessi e di evitare la compromissione ulteriore dellโambiente circostante.
I sequestri operati in data odierna si inseriscono in una piรน ampia e articolata attivitร investigativa condotta in modo capillare dai Carabinieri del Comando Tutela Ambientale e dai Carabinieri Forestali, avvalendosi della collaborazione tecnica di personale dellโARPAC, e tuttora in corso di svolgimento, sotto 11 coordinamento sinergico delle Procure della Repubblica di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata, finalizzata ad accertare le cause dellโinquinamento del fiume Sarno, avente ad oggetto le aziende ubicate nel territorio compreso nel bacino idrografico di detto corso dโacqua e ricadente nei circondari delle suddette Procure, al fine di individuare gli scarichi abusivi di reflui industriali recapitati direttamente o indirettamente nel fiume Sarno ed interrompere le attivitร illegali che influiscono negativamente sullo stato di salute del corso dโacqua.
Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2020 - 10:02