#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 8 Aprile 2025 - 11:05
10.2 C
Napoli
Arrestato agente penitenziario corrotto: aveva un carico di cellulari e...
Avellino, il boss gestiva lo spaccio dal carcere: 5 arresti
Scampia, evade dai domiciliari e va sotto casa della ex...
Perché sempre più aziende del Sud scelgono fornitori del Nord...
Pagani, traffico di droga gestito dal clan Fezza-De Vivo: 14...
Maxi-frode fiscale da 15 milioni nell’importazione di auto di lusso:...
Scafati, nuovo incendio nel deposito rifiuti: indagine della magistratura
Giustizia fai-da-te: raid incendiario e colpi d’arma da fuoco contro...
Marano, gelosia e sangue: perché nessuno ha ascoltato le denunce...
Oroscopo di oggi 8 aprile 2025 segno per segno
Napoli, il vice Stellini: “Bene il primo tempo, poi abbiamo...
Bologna, Ndoye: “Gol speciale in uno stadio che ci spinge...
Italiano applaude il suo Bologna: “Secondo tempo da grande squadra,...
Bologna, agente di polizia ferito all’arrivo dei tifosi del Napoli
Napoli spento nella ripresa: a Bologna solo un pari. Niente...
Perde il lavoro e aggredisce infermieri e agenti: arrestato 47enne
Napoli, blitz antidroga nel quartiere Vicaria: due spacciatori arrestati dalla...
Bellizzi, sequestrata autofficina: titolare denunciato per smaltimento illecito di rifiuti...
Napoli, droga in strada: due arresti della Polizia tra Vicaria...
Caserta, beni confiscati alla camorra diventano centro sportivo e ostello
Benevento, controlli a tappeto dei Carabinieri: 783 persone identificate, numerose...
Cinema in Corsia: ABIO Napoli trasforma i reparti pediatrici in...
LDA: SHALLA, il nuovo singolo fuori ovunque venerdì 11 aprile
Marano, Izzo dopo aver ucciso Gargiulo ha inviato la foto...
Al Teatro de Poche di Napoli presentazione si ‘Nfierno ‘A...
Napoli, “Vuoi vedere che ti sparo in testa?”: l’aggressione a...
Marco Carta il nuovo singolo Solo Fantasia, da venerdì 11...
Lawrence Carroll-Keep Looking, presentazione del volume sulla prima grande retrospettiva...
Le Serre di Graefer aprono le porte alla Reggia di...
Avellino, detenuto aggredito in carcere: è grave in ospedale

I numeri della Azzolina non nascondono una scuola nel caos

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Il ritornello di una canzone di metà degli anni Settanta, cantata da Ombretta Colli, recitava “Facciamo finta che tutto va ben”. Crediamo che ben si addica alle continue uscite “normalizzatrici” della ministra Azzolina sulla scuola.

In sostanza la titolare del dicastero ritiene che la scuola abbia avuto finora un impatto “residuale” sul contagio e per sostenerlo, un po’ furbescamente, cita le percentuali dei casi sul numero globale di studenti, personale scolastico docente e non docente. È chiaro che su dieci milioni di individui, i circa duemila contagiati – ma i dati si riferiscono al 26 settembre, con moltissime scuole ancora chiuse – sono “quisquillie e pinzillacchere”.

È come sostenere, analogamente, che in Italia il Covid-19 abbia colpito poco perché il rapporto tra contagi e popolazione è appena dello 0,54 per cento.

In realtà, la situazione che stanno vivendo le scuole italiane è particolarmente complessa e faticosa. E la situazione non può essere semplificata attraverso una fredda percentuale. I problemi, che si aggiungono ai già immensi adempimenti amministrativi, sono immensi. Ed il rischio primario è che si determini un’assuefazione a questa condizione, di fatto, di “non funzionamento” della scuola, specie di quella superiore. A questo punto è preferibile una didattica a distanza funzionante che non una “normalità” in presenza, che tanto normalità non è.

I nodi sono tanti. Mancano professori e quelli che ci sono vengono falcidiati dalle crescenti quarantene. Perché bastano un paio di casi di Covid-19 per mandare a casa una quindicina di docenti. E i professori in quarantena, per una norma molto discutibile, non possono insegnare. Forse la ministra farebbe bene a fornire i dati con i numeri crescenti delle assenze dei professori, molti anziani e con il legittimo desiderio – di fronte a questo caos – di mettersi a riposo.

La didattica a distanza, che in molti istituti integra tra il 20 e il 25 per cento quella in presenza, mostra spesso problemi tecnici perché strumentazioni e reti non sono all’altezza, specie nel Mezzogiorno.

I casi di Covid-19 determinano complessi iter burocratici, che vanno dai rapporti con le Asl alla difficile individuazione dei contatti, dai rapporti con famiglie sempre più disarticolate fino alla sanificazione degli ambienti. Grevi incombenze e pesanti oneri, anche economici.

A tutto ciò si aggiungono le ansie dei genitori: se all’inizio dell’anno scolastico il clima edulcorato dei “rientri” ha smussato in parte le preoccupazioni, oggi sono centinaia le telefonate e le mail che un istituto scolastico riceve da genitori sempre più ansiosi, anche perché i contagi in ambito familiare sono all’ordine del giorno.

A tutto ciò vanno aggiunti i cosiddetti “falsi allarmi” nelle classi, determinati da tossi e starnuti, che con la brutta stagione alimenteranno i disagi: basta un solo caso per mandare in tilt un’intera classe.

Insomma, i numeri – in questo caso – servono davvero a poco rispetto a realtà quotidiane che si presentano ormai analoghe in sempre più istituti. I focolai presso l’Istituto superiore “Principessa Maria Pia” di Taranto con 18 studenti positivi e quello presso il liceo “Russell” di Roma con 16 studenti e un bidello potrebbero costituire un fuoco sotto la cenere.

Il problema di fondo è soprattutto politico. La realtà è stretta tra un esecutivo che non vuole mollare su questa “trionfale” (a parole) gestione francamente difficile dell’emergenza nel mondo dell’istruzione – per lo più caricata sulle spalle dei dirigenti scolastici e del personale ausiliario – della “ripartenza” e un’opposizione pronta a dare battaglia in caso di cambi di passo. In mezzo, però, ci sono le famiglie, a cui la scuola sta assicurando molta ansia a fronte della poca e confusa didattica ai figli.

Il governo dovrebbe prendere atto di questa situazione. E prima che i focolai si moltiplichino, dovrebbe puntare alla didattica a distanza almeno per le scuole superiori, attenuando i problemi dei trasporti e la mole dei contatti per tre milioni di persone, lasciando eventualmente in presenza le interrogazioni. Basilare, anziché puntare sui banchi, rafforzare le nuove tecnologie per l’apprendimento in remoto e assicurare, più delle mascherine, le visiere, che in un ambiente con pochi occhiali coprono tutti e tre gli organi di possibile penetrazione del virus.

(a cura dell’associazione Forche Caudine – settore Scuola – www.forchecaudine.it)


Articolo pubblicato il giorno 6 Ottobre 2020 - 19:12



ULTIM'ORA

DALLA HOME

Abbonati per navigare senza pubblicità su Cronache della Campania

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE

Cronache è in caricamento