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Prima sassi, poi oggetti raccolti in strada come bottiglie contro polizia e carabinieri che hanno risposto con lacrimogeni. Lanciati anche perardi e fuochi pirotecnici esplosi ad altezza uomo. Aggredita in diretta un troupe di Sky e poi accerchiata una della Rai, mentre alcuni militari sono stati colpiti e uno e’ stato medicato per una ferita alla testa. Tra la folla, ultra’ della curva A, componenti di Identita’ insorgenti, ma anche commercianti e ragazzi. Sirene suonano a intermittenza, punteggiando il riprendere delle tensioni e nuovi scontri. Centinaia le persone in strada.
In più momenti dai manifestanti è partito un lancio di oggetti verso le forze dell’ordine che hanno risposto con azioni di alleggerimento causando un fuggi fuggi generale. Al centro di via generale Orsini, all’ingresso posteriore della Regione, un cassonetto dei rifiuti e’ stato dato alle fiamme. Alle scene di violenza assistono alcune decine di persone dal lungomare, a distanza di sicurezza. I manifestanti “no” lockdown hanno lanciato anche bottiglie e sampietrini. Le auto in sosta sono state colpite con catene e i cassonetti rovesciati. Diverse le frange dei manifestanti che si stanno muovendo in maniera autonoma.
La protesta violenta in corso davanti alla sede della Regione Campania vede protagonisti un migliaio di manifestanti, quasi tutti giovani e a volto coperto da mascherine: non si tratta dei commercianti e piccoli imprenditori che hanno protestato pacificamente in queste ore a Napoli e Salerno contro le misure restrittive, ma di giovani che hanno risposto a un tamtam partito via social dopo l’annuncio del lockdown regionale fatto dal governatore De Luca. Il raduno e’ iniziato nelle zone tradizionalmente frequentate da universitari ed esponenti della galassia antagonista, anche se in corteo non sono state esposte sigle di alcun tipo. “Ma questa non e’ la vera Napoli, la violenza non ci appartiene”, commenta un passante in via Santa Lucia sbigottito da quanto sta accadendo.
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