“Non sono anti juventino, sono interista di terza generazione: il calcio è anche passione. Se si vuole mantenere quel minimo di sportività bisogna dire che i protocolli scricchiolano. Alla luce di un’autorità che dice di una squadra che non si poteva muovere da Napoli e non poteva andare a Torino”.
Lo ha dichiarato Massimo Galli, professore, responsabile del reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano ai microfoni di Radio Punto Nuovo. “E’ un momento molto difficile con una serie di segnali che ci impongono di invertire una tendenza. Per passare la nottata non dobbiamo stare fermi: spero si possano avere ancora le partite di calcio, che sono anche di conforto. Ma, è irragionevole correre dei rischi, ragionevole invece è fare le cose con giudizio”. “In questi momenti il protocollo datosi da al calcio non regge: anche perché alle volte ho la sensazione che ci sia un utilizzo di comodo della norma. L’intervento delle Asl è inevitabile ed è stabilito dal decreto vigente”, ha spiegato il professore.
“Derby a rischio? Mi aspetto di tutto, con una situazione che potrebbe coinvolgere la Asl di Milano. I contatti dovrebbero essere quarantenati e quindi l’intera squadra dovrebbe essere quarantenata. Nel momento in cui c’è una prima positività e poi le seconde ci devono essere necessariamente allenamenti individuali, così nuovi positivi evidentemente vanno a riguardare solo quelli che sono i contatti diretti del già precedentemente quarantenato. Il protocollo della Figc fa una grossa fesseria sulla questione dell’isolamento”, ha detto ancora. “Calcio a rischio? Non c’è settore produttivo che non debba prendersi in considerazione l’idea di fermarsi. Bolla come Nba? Diventa complesso, solo se si è certi che tutti quelli in bolla siano assolutamente negativi”, ha concluso Galli.
Articolo pubblicato il giorno 8 Ottobre 2020 - 16:57