Relazioni internazionali d’impresa: valorizzare le forme di aggregazione tra aziende, per superare il limite dimensionale e così potersi aprire ai nuovi mercati esteri. Sono temi che saranno al centro di un convegno itinerante tra Napoli, Caserta, Salerno sullo studio dei mercati esteri che inizierà nei prossimi giorni.
Questo – spiega l’esperto Innocenzo Orlando –è l’obiettivo del legislatore di fronte alla crisi globale e al difficile contesto economico interno. Innovazione e internazionalizzazione sono aspetti essenziali per la sopravvivenza delle imprese, ma sono obiettivi di difficile raggiungimento per imprese di piccole dimensioni. In questo panorama, la costituzione delle cosiddette Reti d’Impresa rappresenta un’interessante opportunità per superare il nanismo delle PMI italiane e risultare più competitive soprattutto all’estero.
Opportunità che è stata già colta da molte imprese italiane, come dimostra il The Global Competitiveness Report pubblicato da The World Economic Forum. Nella classifica generale – aggiunge Innocenzo Orlando – l’Italia ha raggiunto il 1° posto per il grado di sviluppo delle aggregazioni di imprese, il loro grado di specializzazione e diffusione sul territorio.
Lavorando insieme, quindi, le imprese italiane possono essere le migliori al mondo. Le reti d’impresa sono uno strumento di collaborazione tra imprese che, attraverso la sottoscrizione di un “Contratto di rete” si impegnano reciprocamente a collaborare in forme ed ambiti attinenti alle attività delle imprese aderenti, per la realizzazione di un programma comune, scambiandosi informazioni e/o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica e/o realizzando in comune determinate attività attinenti all’oggetto di ciascuna impresa. Così facendo, le imprese possono accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e competitiva sul mercato.
In considerazione della flessibilità contrattuale e dei costi ridotti, attraverso la rete, le PMI hanno la possibilità di raggiungere obiettivi di sviluppo maggiori rispetto a quelli che riuscirebbero a perseguire singolarmente, senza tuttavia rinunciare alla propria autonomia giuridica.
La cooperazione tra imprese permette di conseguire i seguenti principali vantaggi, conclude Innocenzo Orlando. Essere più innovativi ed efficienti (attraverso la realizzazione di nuovi prodotti/servizi, condividendo esperienze e know-how, lanciando nuovi marchi ecc.); Accedere a nuovi mercati (via spesso preclusa alle singole aziende per motivi non solo finanziari, ma anche logistici, distributivi, organizzativi ecc.); Diventare un soggetto di dimensioni e forza contrattuale tali da poter affrontare meglio il mercato sia interno che estero; Suddividere i costi (per esempio gli investimenti in ricerca e sviluppo, di marketing, gli oneri di un export manager, gli investimenti nella sostenibilità ambientale, ecc. Ampliare la propria offerta ed ottenere maggiore visibilità Accedere a finanziamenti, contributi pubblici e agevolazioni fiscali, nonché avere maggior accesso al credito.
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