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Diecimila contagi in Italia, il governo prepara una nuova stretta: ministri divisi sul coprifuoco

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Diecimila contagi in Italia, il governo prepara una nuova stretta: ministri divisi sul coprifuoco.

 

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Diecimiladieci casi, cinquantacinque morti. Il bollettino Covid segna un nuovo picco nella seconda ondata di contagi. E porta il governo a immaginare gia’ nelle prossime ore una nuova stretta nazionale, a soli tre giorni dall’ultimo dpcm che obbliga a portare sempre la mascherina e vieta le feste. Tra le ipotesi di cui si ragiona ci sarebbero smart working obbligatorio (in una percentuale da definire), lo stop agli eventi e una nuova stretta allo sport, tra palestre e sport di contatto, oltre ad orari piu’ scaglionati e piu’ didattica a distanza a scuola. Tra i ministri c’e’ chi sostiene – anche se Palazzo Chigi frena – una sorta di coprifuoco, con tutti i locali chiusi dalle 22 o le 23. Nulla e’ deciso, anche perche’ nel governo si confrontano due linee. C’e’ chi, come M5s e Iv, e’ per mantenere in questa fase maggiore prudenza. E c’e’ chi, come Pd e Leu, ritiene invece che si debba agire subito, senza indugio, anche con misure piu’ dure “per evitare di dover poi ricorrere al lockdown”.

Giuseppe Conte, che fino all’ultimo tiene in stand by il vertice per la nuova stretta chiesto da Dario Franceschini e Roberto Speranza, resta dell’idea che le misure debbano essere “proporzionate”: si prendera’ la prossime ore per valutare.

Per affrontare la seconda ondata del Coronavirus lo strumento non è il lockdown, bisogna “rispettare le regole” anche “autoproteggendosi” e adottare una “strategia più mirata”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando al festival di Limes. “Siamo anche stanchi. I nostri cittadini sono stanchi, vengono già da una prova durissima. Forse è anche la ragione per cui in questo momento non entriamo ancora nell’ottica dell’importanza di rispettare queste regole. Mas la mascherina è la formula più importante di protezione”.

 

“La prima ondata ci ha trovato impreparati, il mondo era impreparato”, ha spiegato Conte “Non conoscevamo le caratteristiche” di questa malattia. “di qui anche il lockdown. Non sto dicendo che l’ondata è meno pericolosa, sto dicendo che abbiamo lavorato, facciamo tanti test. Dobbiamo affrontare questa ondata con una strategia nuova, diversa, che non prevede più il lockdown. Una strategia molto più mirata, ma rispettando le regole di distanziamento, autoproteggendoci”


Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2020 - 21:20


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