Il sindaco di Napoli lo ha detto a Timeline, su Sky Tg24. “La situazione e’ molto preoccupante, negli ultimi giorni c’e’ un trend in crescita dei contagi e la citta’ vive questo clima di preoccupazione. Bisogna essere uniti e forti- ha spiegato de Magistris- bisogna mettere in campo tutte le azioni necessarie ma anche non avere un linguaggio troppo allarmistico, perche’ dovremo affrontate periodi lunghi di convivenza con il virus. Quello che amareggia, pero’, e’ che sapevamo tutti che si sarebbe arrivati a questo ma da dopo il lockdown ad oggi chi doveva tutelare la salute e organizzare le barriere sanitarie, le strutture territoriali, i medici e gli infermieri, i posti letto, le terapie intensive, l’assistenza domiciliare, i tamponi e doveva fermare i focolai prima che diventassero incendi devastanti, non ha fatto nulla”.
E poi ha aggiunto: “Questo desta amarezza e qualcuno deve rispondere di tutto quello che non e’ stato fatto in questi mesi. Se fossi stato nel presidente della Regione da marzo ad oggi avrei organizzato quella rete di tutela della sanita’ pubblica che lui non ha fatto. In questo momento non ci saremmo trovati a chiudere le scuole e a fare tutto quello che e’ stato fatto. Credo che in Campania e’ questione di giorni. Dal ponte dei morti andremo di fatto in una sorta di lockdown. E’ quasi inevitabile ed e’ una resa perche’ in sei mesi non sono state aumentate le difese”.
Quanto alla situazione del Paese, “a novembre sarebbero necessarie misure restrittive per poter recuperare il Natale perche’ pensare a un Natale distanti e cosi’ provati sul piano sociale, economico e psicologico potrebbe essere devastante per l’inverno. Serve una grande prova di maturita’ del popolo italiano”. Serve”‘una stretta ma con equilibrio senza pensare – ha spiegato – a un lockdown come quello di marzo e aprile ma con uno smart working forte, con una didattica mista o a distanza per le scuole superiori, un rallentamento della mobilita’ ma senza lasciarsi andare a misure molto pesanti come un lockdwon generalizzato che avrebbe un impatto anche sul piano psicologico”. Secondo de Magistris ”ci vuole un messaggio di rigore, di responsabilita’, di maturita’ ma anche di serenita’. Ne usciremo perche’ siamo un grande Paese ma dobbiamo recuperare il tempo perduto sulla sanità”.
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