In attesa che il Giudice Sportivo della Serie A si pronunci sul risultato di Juventus-Napoli, la partita ‘fantasma’ continua a far discutere. Chiamato in causa nei giorni scorsi dai ‘maligni’ per la sua amicizia con il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, è intervenuto sulla vicenda il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Lo ha fatto a modo suo, attraverso una delle proverbiali dirette Facebook e con quei toni da sceriffo che ne hanno fatto un personaggio riconosciuto e imitato. “Il Napoli non è partito perchè era in quarantena. Dal presidente della Juventus è arrivata una dichiarazione penosa, imbarazzante”, ha attaccato De Luca. Sempre riferendosi al club bianconero, il presidente della Campania ha poi citato una frase del filosofo Schopenhauer “la gloria bisogna conquistarla, l’onore basta non perderlo”.
“Capisco che il mondo del calcio coinvolge tanti grandi interessi economici, ma stiamo parlato di sport o di altro? Come ci si può ridurre alla meschinità pensando di vincere un incontro con gli antagonisti messi in quarantena dall’Asl?”, ha dichiarato De Luca. Non solo, ma il presidente campano ha rincarato la dose quando ha detto: “All’Asl di Napoli non sono neanche arrivati i ringraziamenti perché abbiamo evitato di contagiare Cristiano Ronaldo”.
“Vi immaginate cosa sarebbe successo? Avremmo conquistato il titolo del New York Times”, ha aggiunto.De Luca è quindi intervenuto nel dibattito sulla preminenza delle decisioni delle ASL rispetto al protocollo della Figc validato dal Cts e dal ministero della Salute. “Le Asl fanno esattamente quello che prevede la legge e il ministero della Salute. I calciatori sotto il punto di vista della sanità – ha ribadito – sono come tutti i cittadini, ma la Figc fa un protocollo in deroga alle disposizione del ministero e della Regione e si apre un polverone. La Juventus decide in base a un protocollo che è un atto privato che non è nulla dal punto di vista della sanità”. De Luca non ha risparmiato una bacchettata anche al ct della Nazionale Roberto Mancini che a suo dire “si è lasciato andare a una esternazione che poteva risparmiarsi. Con simpatia dico che ognuno deve fare il suo mestiere”.
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