De Luca: “A Napoli antagonisti, neofascisti e camorra protagonisti degli scontri”.
“C’è un malessere sociale che merita risposte e rispetto e poi ci sono gli scontri di Napoli dove i protagonisti sono tre: pezzi di Camorra, pezzi di antagonisti, pezzi di neofascisti e pezzi di qualcos’altro…”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a ‘Che Tempo che Fa’ su Rai3.
“Il 90% dei napoletani hanno dato una prova straordinaria nei mesi scorsi, c’e’ un malessere sociale profondo e quindi sono necessarie risposte rapidi. La camorra ha interesse ad avere il campo libero. Non c’entra nulla la paura del lockdown sapevamo da una settimana che venerdi’ sarebbe scattata la sceneggiata violenta. Una bella manifestazione…” , ha spiegato ancora il governatore della Campania.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Il sindacato di polizia Coisp: ‘A Napoli con lo stop movida la camorra perde il 60% dallo spaccio’
“Sulla scuola continuiamo a balbettare, il mondo della scuola e’ oggi piaccia o meno uno dei vettori piu’ grandi di contagio nelle famiglie. Abbiamo fatto un raffronto nelle due settimane prima dell’apertura dell’anno scolastico e nelle due settimane successive – spiega – Nelle due settimane successive il contagio e’ aumentato sulla popolazione complessiva di tre volte e sulla fascia d’eta’ da 0 a 18 anni di 9 volte e con un dato estremamente preoccupante, la fascia di eta’ del contagio e’ esattamente identica per quella 0-5 e per quella 15-18 anni”
Per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel Dpcm ci sono “alcune criticita'”. Vale a dire “l’apertura dei ristoranti e dei bar, il comparto dello spettacolo, del teatro, del cinema, degli operatori culturali, delle palestre – ha detto – che sono in grande sofferenza e onestamente non sono quelli i luoghi in cui si e’ determinato il contagio”.
Per Vincenzo De Luca, il Dpcm “e’ un passo in avanti ma non e’ sufficiente, non basteraà. Potevamo fare due scelte: o chiudere tutto per un mese oppure prendere ancora misure intermedie. Il Governo ha scelto la seconda strada”, ha aggiunto.
Serve “subito, nel giro di una settimana un piano a livello nazionale di aiuti socio economici”. Ribadisce a cita il piano di aiuti di un miliardo e 17 milioni messo a punto in Campania li’ dove “ci sono persone che rischiano di andare sotto usura per un prestito di mille euro”. A Fabio Fazio che gli chiede se saranno previsti altri aiuti, De Luca risponde: “Faremo l’impossibile”. E aggiunge: “Oggi la priorita’ sarebbe questa: varare come governo italiano un piano di aiuti socio economici alle categorie colpite sul modello di quello campano”. “Un investimento – spiega – di 10-20 miliardi di euro perche’ questo problema lo avremo per i prossimi sei, dieci mesi e la gente deve avere il pane”.
“Abbiamo fatto un miracolo combattendo a mani nude e vorremo per lo meno che chi parla della Campania, parlasse sulla base dei dati di fatto non a capocchia come capita nove volte su dieci”. Ha spiegato infine De Luca, in merito alla situazione sanitaria. “Siamo stati destinatari di una elegante campagna di aggressione mediatica che dura da un mese – – avremmo dovuto perdere tempo per fare qualche decina di querela per diffamazione ma non avevamo tempo da perdere”. “Abbiamo una situazione che regge – ha concluso – abbiamo aumentato le terapie intensive da 300 a 600, abbiamo aumentato i posti letto tenendo conto che siamo una regione che ha 15mila dipendenti in meno rispetto ad altre regioni con un milione di abitanti in meno, abbiamo aumentato i tamponi da 5mila a 16mila”. Certo, ha concluso, “se andiamo avanti con 2500 contagi al giorno, nessun sistema sanitario puo’ reggere”.
Articolo pubblicato il giorno 25 Ottobre 2020 - 21:25