“La Campania è in una situazione di grandissima difficoltà. Ha da sola in questo momento lo stesso numero di casi che c’era in Italia a maggio.
Di fatto quindi la Campania, ma anche un po’ il Lazio e la stessa Lombardia – che è stata la regione dove tutto è originato e dove la curva epidemica non si è mai azzerata, quindi è ripartita – sono regioni che destano certamente preoccupazione”. Lo spiega Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Covid-19 e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica di Roma, ospite di ‘Agorà’ su Rai3.
“Di fatto questa è un’epidemia che ha un andamento incrementale fino a un certo punto e poi esponenziale. Significa che, dopo un certo livello, c’è un raddoppio dei casi con una frequenza molto più ravvicinata. E poi se consideriamo che, per lo studio sieroepidemiologico, per ogni caso notificato ce ne sono almeno 5-6 non notificati, in questo momento ci troviamo di fronte veramente a un momento delicato”. Ha sottolineato ancora Ricciardi. E poi ha aggiunto: “E’ un momento in cui ancora possiamo attuare delle strategie di contenimento, ma se non lo facciamo poi possiamo fare soltanto delle strategie di mitigazione e quindi limitare la circolazione”.
“Siamo sulla lama di un rasoio, se non interveniamo subito tra due o tre settimane rischiamo di ritrovarci come in Francia, Spagna e Gran Bretagna”. E’ questa l’opinione di Walter Ricciardi. “Se non rinforziamo l’attività di testing con uomini e tamponi, se non attrezziamo i servizi sanitari in vista dell’influenza siamo nei guai”. Quindi “le persone contagiate devono essere indirizzate esclusivamente nei Covid hospital, ma bisognava aver già allestito Pronto soccorso dedicati ai sospetti Covid e prevedere percorsi separati dentro gli ospedali per evitare pericolose commistioni. Molte regioni però si sono addormentate e si è fatto poco o nulla. Ora con i ricoveri per influenza negli ospedali si rischia il caos”. “L’errore maggiore lo hanno commesso personalità illustri della politica e della scienza alimentando l’illusione che tutto fosse finito e che il virus si fosse attenuato. Ma se i contagi non si azzerano la curva epidemica inevitabilmente riprende a salire. Tanto più quando si inducono le persone ad abbassare la guardia”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Ottobre 2020 - 08:37