foto di repertorio
“L’unico interesse è quello della salute e della gente, credo che quello delle Asl sia un ruolo primario che anche il ministero della salute riconosce”, ha aggiunto. “Quello della Asl – aggiunge Grassani – e’ un ruolo primario che anche il ministero della Salute riconosce. In caso di quarantena e contatti stretti sono le Asl a decidere, questa e’ la normativa”. “Non e’ il Napoli che ha scelto di non andare a Torino – sottolinea Grassani – se il Napoli fosse andato a Torino si sarebbe esposto a responsabilita’ penali e a rischi sanitari. Se domani il giudice sportivo decidesse di dare il 3-0 a tavolino e un punto di penalizzazione al Napoli lo sport perderebbe una occasione importante per dare un segnale diverso. Il Napoli non ha avuto scelta, i giocatori erano pronti a partire”.
“Il protocollo che richiama la circolare del 18 di giugno questo tipo di delaga la compie in maniera incondizionata e si stabilisce che in caso di contatti stretti e di quarantena a decidere che tipo di quarantena ci debba essere sono le Asl territoriali e non vedo come possa essere differente”. Ha spiegato ancora Grassani.
E poi ha aggiunto: “In questo momento non ci sono le condizioni ma certamente” va prese in considerazione “la predisposizione di un piano b o la valutazione di un format diverso di campionato come fatto nelle categorie inferiori alla fine della stagione 2020 e come ha fatto la Uefa per finire Champions ed Europa League”.
“Il protocollo del 18 giugno è del tutto saltato? Sono d’accordo che per come scritto adesso. Con quel protocollo le Asl hanno giurisdizione esclusiva sulla determinazione della deroga per disputare gare in casa o trasferta. Se le cose vogliamo che cambino dobbiamo cambiare il protocollo, ma anche ministero si è espresso in maniera chiara. Per le coppe europee come si farà? Uno dei provvedimenti, sono cinque delle Asl tra sabato e domenica, c’è la espressa dicitura: ‘i contati stretti posti in isolamento nel proprio domicilio non possono lasciare il territorio nazionale’. In base al protocollo e alle Asl i club non si potranno muovere dal territorio nazionale”.
“Ha sbagliato l’Asl di Genova a non fermare il la trasferta dei rossoblu? E’ difficile arrivare a dire chi ha sbagliato, sicuramente sono state interpretazioni. Non potendo decidere una autorità centrale, nè sportiva e nè sanitaria, la delega del protocollo demanda alle Asl di ogni regione questo tipo di competenza. Per cui a Genova con un po’ di irriverenza si è corso un grande rischio, per fortuna il contagio non ha avuto conseguenze devastanti. Di sicuro a Napoli sottovalutazione o superficialità non c’è stata, altrove potrebbe esserci stato un atteggiamento un po’ più leggero”, ha aggiunto Grassani.
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