Non si parla d’altro. In strada, al bar, a lavoro: la chiusura delle scuole ai genitori campani non è andata proprio giù.
Al governatore della Campania la tirata d’orecchie è arrivata anche dalla Ministra Azzolina che parla di “decisione gravissima”. Sul piede di guerra i genitori che a gran voce gridano tutto il loro disappunto per un’ordinanza arrivata di punto in bianco.
I più maligni penseranno che siano lacrime di coccodrillo quelle delle mamme che non sanno dove “parcheggiare” i propri figli. I genitori, invece, si difendono a spada tratta, parlando di “diritto allo studio” negato.
È anche vero che non siamo un paese per famiglie e che il problema di “a chi lasciare i figli” quando si è a lavoro è reale e serio. Ma ai ragazzi qualcuno ci ha pensato?
Parliamoci chiaro, tutti siamo stati studenti e tutti siamo stati felici, almeno una volta nella vita, di vedere quei cancelli chiusi. Non dimentichiamoci nemmeno che tra Gennaio e Febbraio del 2020, quando il covid-19 era solo un puntino lontano ad oriente, molti sono stati i sindaci minacciati da studenti e genitori che volevano le scuole chiuse ad ogni allerta meteo.
Una mano sulla coscienza, forse, è doverosa. Ma è anche vero che forse il peso della lontananza da scuola per sette mesi inizia a farsi zavorra a cui aggiungere la preoccupazione di un anno scolastico che potrebbe non riprendere se i contagi continuassero a salire.
Forse i ragazzi, oggi, questa situazione la soffrono sul serio. Se non fosse altro per il fatto che sono sempre loro a passare per colpevoli se bevono una birra fuori ad un bar o se salgono su un autobus troppo pieno.
La foto di un bambino, a Salerno, seduto al suo banchetto davanti ad una scuola vuota diventa così l’emblema di una protesta silenziosa portata avanti dalle mamme che trovano assurda e pericolosa l’ordinanza di De Luca. “
Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2020 - 14:25