“La politica deve fare i patti con noi e mettere la firma con il sangue”, “ a Mimmo Rubio lo seguiamo nei locali a Caserta”: situazione esplosiva ad Arzano. Frange organizzate nella manifestazione. Dopo le proteste dei giorni scorsi e dopo l’attivazione della “zona rossa”, si è spento il malcontento dei commercianti non senza strascichi. Ed allora, alla fine dei conti, iniziano ad emergere quello che tutti sospettavano: infiltrati tra i commercianti vi erano e hanno cavalcato l’onda del malcontento, pregiudicati e soggetti contigui ai clan locali che avrebbero strumentalizzato la protesta.
Non solo la criminalità, ma anche la politica locale (tra cui alcuni esponenti della disciolta amministrazione per mafia) insofferente alle continue denunce giornalistiche, avrebbe condiviso direttamente e indirettamente gli attacchi continui ai giornalisti e alla commissione straordinaria. E di queste ore la notizia che sta passando di bocca in bocca, dei messaggi social di uno dei manifestati – ritenuto una delle menti – , che avrebbe così voluto lanciare un messaggio chiaro ai giornalisti ma non solo: ad Arzano chi ha lavorato e indagato in questi anni corroborato dai cronisti, va fermato a qualunque costo con la politica che deve sottoscrivere un “patto di sangue”.
Azioni e posizioni che sarebbero già al vaglio dei carabinieri e del Procuratore Melillo. Tanto gravi da far accapponare la pelle e confermare in toto che in città c’è chi è insofferente allo Stato. Non si escludono clamorosi sviluppi della vicenda. (gm)
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