“La situazione del contagio è molto grave. Ed ora più che mai è fondamentale fare fronte comune e rispettare le regole, a partire dall’uso obbligatorio della mascherina.
Sono in costante contatto con Asl e Regione in queste ore frenetiche. E vi aggiornerò passo dopo passo sulle iniziative che stiamo intraprendendo e sui nuovi provvedimenti del Governo per il contenimento del contagio”, ha scritto il sindaco Gaetano Cimmino sulla sua pagina facebook.
Intanto l’ospedale San Leonardo rischia di implodere visto che è rimasto l’unico pronto soccorso aperto per una popolazione di oltre 500 mila abitanti nella provincia Sud di Napoli. La scorsa settimana ci sono stati mille accessi in sei giorni. Ma la cosa che maggiormente preoccupa il primario del pronto soccorso, il dottore Pietro De Cicco, è la mancanza di presidi indispensabili. Intervenuto stamane a Buongiorno regione sulla Tgr Campania ha spiegato che al San Leonardo ci sono ricoverati “ben 22 pazienti con covid. E tra questi anche una donna gravida e un infartuato. Noi eravamo preparati-ha spiegato- ma non fino a questo punto. Pensate che stanotte abbiamo dovuto chiedere aiuto all’ospedale di Sorrento perché mancava l’ossigeno che è fondamentale per curare i malati di covid e non solo. Il nostro fabbisogno si è triplicato. Da soli non ce la possiamo fare. Noi dobbiamo salvaguardare la salute di tutti, L’Asl ha fatto l’impossibile fino a questo momento per aiutare noi e i pazienti ma ora è necessario un aiuto. Abbiamo bisogno della mano dei medici di base perché arriva troppa gente in pronto soccorso”.
In mattinata lo stesso primario ha inviato una nota alla direzione sanitaria ”Tutte le barelle, sedie e letti disponibili in ospedale sono stati requisiti e tutte le fonti di ossigeno, incluse 12 supplementari, sono utilizzate. Pertanto, non si e’ in grado di accogliere alcun paziente, non potendo garantire l’adeguata assistenza. Nel percorso ‘pulito’ una stanza e’ occupata con 3 pazienti sospetti e sono disponibili solo 5 barelle nella sala dei codici gialli e rossi tutte occupate. Tutte le barelle, sedie e letti disponibili in ospedale sono stati requisiti e tutte le fonti di ossigeno inclusi 12 supplementari sono utilizzate”. La situazione del noscomio stabiese, cosi’ come illustrata dal primario e’ la seguente: ”Non si e’ in grado di accogliere alcun paziente – e’ l’allarme del primario – non potendo garantire l’adeguata assistenza e persino allocazione”.
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