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Stato di agitazione alla Falco Spa di Striano, azionista del gruppo Trony

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Dopo l’incontro del giorno 05 agosto 2020 presso gli uffici amministrativi in sede della società Falco S.p.A. azienda fornitrice all’ ingrosso di elettrodomestici, appartenente al gruppo Trony, dove la stessa Azienda si impegnava a pagare con la firma del loro Consulente del Lavoro, rinomato su tutto il territorio napoletano, in qualità di rappresentante della stessa, per alcune delle mancanze retributive non riconosciute ai lavoratori, quali: indennità di trasferta e festività; dopo oltre un mese ed in conclusione dell’ accordo, ieri sera è saltato tutto, poiché, la stessa società con una sorta di ricatto, chiedeva che i lavoratori firmassero in conciliazione un nulla a pretendere per tutta la loro vita lavorativa, altrimenti, non li avrebbe pagati né il pregresso pattuito e conteggiato e né messi in tutela contrattuale riconoscendogli i diritti per il futuro, nulla a che vedere con quanto, sia noi come Organizzazione Sindacale e sia i lavoratori stessi, abbiamo rivendicato.

Sono 9 mesi di vessazioni e le solite anomalie per i pagamenti sui cedolini paga, dove per prassi consolidata molte aziende del territorio applicano ai dipendenti, sempre la formula del ricatto: “se ti sta bene prendi questo oppure puoi andare!”.
Ma c’è da dire altro, durante le trattative e per andare incontro economicamente alla stessa azienda, i lavoratori erano disposti anche alla decurtazione di quanto conteggiato nel pregresso e accettavano la conciliazione in sede sindacale, ma nulla è servito, nonostante la stessa CUB Trasporti mirava a regolarizzare sia i lavoratori per tutelarli contrattualmente e sia lo stesso datore di lavoro, infatti, si legge nella lettera inviata all’ azienda – “si fa presente che, il rispetto del CCNL di riferimento presente nei cedolini paga dei dipendenti è una tutela sia per il lavoratore che per il datore di lavoro, quindi, lavorare ed essere retribuiti per quanto stabilito dal CCNL è un diritto”.

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Purtroppo, molti padroni pretendono che i lavoratori si prestino nelle maestranze anche 14 ore di lavoro giornaliere, ma ugualmente gliene paga 8, perché pagare uno straordinario o una festività per questi signori: è un di più, un piacere e se alzi la testa, c’è sempre la formuletta…
Migliorare la qualità della vita dei lavoratori all’ interno dei luoghi di lavoro è imprescindibile, infatti, da questo momento, si metteranno in atto tutte le azioni consentite dalla Leggi vigenti per tutelare questi lavoratori, che chiedono solo di essere rispettati e retribuiti per il loro lavoro, per il loro diritto.


Articolo pubblicato il giorno 23 Settembre 2020 - 20:59

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