Rogiosi Editore partecipa alla rassegna letteraria “In-Chiostro”, ospitata nel chiostro del Complesso di San Domenico Maggiore dal 2 al 26 settembre, con le tre pubblicazioni
“Il Merito del mezzo” di Franco De Luca (3 settembre, ore 20), “Il tempo fermo. Racconti da casa primavera 2020” AAVV (6 settembre, ore 18) “Carcere. Idee, proposte, riflessioni” di Samuele Ciambriello (17 settembre, ore 19).
“Il merito del mezzo” di Franco De Luca
L’autore sarà intervistato dal giornalista Pier Paolo Petino, direttore responsabile dell’agenzia Videoinformazioni, che condurrà il pubblico alla scoperta del mondo narrato da Franco De Luca, abitato da un ragazzo enigmatico, introverso e con doti speciali, un commissario stanco di vivere, un fotografo esuberante e una affascinante nobildonna, un muratore che affronta il boss del quartiere, un senatore generoso e preso d’amore per la moglie, un musicista tormentato dal successo di una sua canzoncina puerile. Sono solo alcune delle molte tessere che formano un mosaico policromo e preciso. Un romanzo corale, dove ogni personaggio è leva di cambiamenti impensabili e decisivi nella vita degli altri. Con una narrazione ironica e avvincente, che tocca generi e toni diversi, le storie mostrano come alcune persone, attraversate da una misteriosa energia, possano diventare strumenti di disegni divini e mezzi della crescita di chi li circonda. Strumenti dunque, mezzi, cui va il merito di saper accogliere il delicato compito che viene loro affidato. Per giungere, infine, alla liberatoria consapevolezza che solo parte di ciò che ci accade dipende dalla nostra volontà e che ridimensionata deve essere dunque la fierezza, così come circoscritta è la colpa.
“Il tempo fermo. Racconti da casa primavera 2020” di AAVV
Introdotto dall’editore Rosario Bianco e moderato da Oreste Ciccariello, questo incontro offrirà uno spaccato emozionale dell’assurdo periodo del lockdown. Il tempo che si ferma e il mondo che finisce in una situazione di stallo. È la cronaca di una strana primavera, dell’anno 2020. Nel periodo in cui la pandemia causata dal Covid-19 ha costretto quasi la totalità della popolazione italiana a rinchiudersi in casa per ridurre i rischi da contagio, restavano pochissime vie di uscita all’immobilismo, fragili contromosse alla paura. Una di queste era l’evasione, quantomeno mentale, sulle ali della fantasia. Tramite una raccolta effettuata attraverso i social network, la Rogiosi Editore ha dato la possibilità a tanti lettori di esprimersi in questo tempo fermo, attraverso un racconto a tema libero. La partecipazione è stata tanta, di adulti e bambini, così quanto lo era la voglia di rinascere, di tornare ad un tempo in movimento. Il tempo fermo – racconti da casa, primavera 2020 è la testimonianza di un periodo difficile visto dagli occhi, e dalle penne, delle persone che hanno visto il loro tempo mutare radicalmente e che hanno trovato anche nella scrittura e nella fantasia la forza di andare avanti e di non restare immobili.
“Carcere. Idee, proposte, riflessioni” di Samuele Ciambriello
Samuele Ciambriello, garante dei detenuti Campania, affronta il delicato tema della vita nelle carceri. Con lui, ne discuteranno il magistrato Catello Maresca, il direttore del carcere di Poggioreale Carlo Berdini, l’ispettore generale dei Cappellani delle carceri italiane don Raffaele Grimaldi, e la presidente della cooperativa Lazzarelle Imma Carpiniello. “Carcere è l’anagramma di cercare. Cercare per ricostruire, per ritrovarsi, per seguire una strada che è tracciata anche dalla Costituzione: assumersi le responsabilità, per trovare se stessi, rispettando i diritti delle persone”. È questo lo slogan di Samuele Ciambriello, giornalista, scrittore, professore, attivamente impegnato da 40 anni nella lotta per i diritti delle persone sottoposte a restrizioni della libertà personale e Garante dei Detenuti della Regione Campania da ottobre 2017. Presidente dell’Associazione La Mansarda, il Professor Ciambriello, dopo diversi anni, ha sentito l’esigenza di ‘scrivere di carcere’, di trattare del complesso sistema penitenziario, ma soprattutto delle esperienze di vita vissuta in esso annidate, di diritti negati, di affettività, partendo da un’attenta analisi, attraverso attività di monitoraggio, osservazioni, colloqui, sopralluoghi, progetti, il tutto rifacendosi all’art. 27 della Costituzione, che recita “Le pene [17 ss. c.p.] non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Un testo alla portata di tutti, professionisti del settore e non, che cerca con un linguaggio semplice di fornire dei riferimenti teorici, empirici e scientifici, con l’intento di abbattere i muri e di instaurare ponti tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’, mettendo in risalto l’importanza di costruire e di ‘cercare’ insieme, popolazione detenuta e non, una ‘zattera’ che possa remare controcorrente nel mare dell’indifferenza e della repressione, sull’onda della consapevolezza e del rinvenimento.
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