Una normativa su cui un arco trasversale si impegni – dentro e fuori l’assise regionale – al fine di garantire tutele a questa categoria di lavoratori, e che sia complementare alle modifiche che, a livello nazionale, saranno apportate mediante la L.128/2019 in vigore dal prossimo 3 novembre.
Un percorso del genere era già stato avviato nei mesi scorsi mediante una serie di interlocuzioni con i consiglieri uscenti, ma la situazione di pandemia ha causato ritardi tali da non riuscire a portare in aula la proposta prima della fine del mandato. Proprio il lockdown, durante il quale i ciclofattorini non si sono fermati, anzi sono stati annoverati tra i lavoratori indispensabili, ha evidenziato ancor più la loro invisibilità non più accettabile in tema di diritti, nonostante l’esposizione a molteplici rischi. Ecco perché il sindacato rilancia con ancor più vigore l’invito a tutte le forze politiche a condividerne e supportarne le rivendicazioni.
L’appello non è solo che il punto di partenza di una campagna regionale sul tema, che vedrà il Nidil-CGIL scendere ancora una volta per le strade e nelle piazze al fianco di questi e di tutti i lavoratori a cui non vengono garantiti i diritti. Il primo appuntamento è per il prossimo venerdì 18 settembre a Napoli, lì dove il sindacato è da tempo impegnato nell’ascolto e nella difesa delle istanze dei rider, nonché nella costruzione di percorsi partecipati con lavoratori ed istituzioni, come quello che ha portato all’approvazione della Carta comunale dei diritti dei rider e dei lavoratori della gig economy. Il 24 settembre è invece previsto un incontro a Caserta e, a seguire, nelle altre province campane, secondo un calendario in via di definizione.
“L’obiettivo condiviso della Nidil-CGIL Campania e delle relative sezioni provinciali – afferma Antonella Pacilio, segretaria Nidil CGIL Campania – è arrivare a costruire una coscienza collettiva sulla gig economy ed aumentare la consapevolezza su questa tipologia di lavoratore atipico, soprattutto in vista dell’entrata in vigore della legge nazionale, che ne cambierà l’inquadramento in maniera non ancora del tutto chiara. Auspichiamo la nascita di una grande piattaforma regionale di discussione in cui i lavoratori possano dire la loro, e i sindacati e la politica possano dar loro ascolto e farsi carico di portare al primo posto la cultura del rispetto del lavoro. Per questo – conclude Pacilio – saremo in piazza oggi, domani e fino a quando non ci sarà il rispetto pieno dei diritti di tutti i lavoratori.”
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