La donna, dopo il ricovero in ospedale, è stata rinchiusa nel carcere di Fuorni, come disposto dal provvedimento di fermo del Gip. E’ indagata, infatti, per omicidio volontario aggravato
Proseguono senza sosta le indagini della Procura di Nocera Inferiore per fare luce sulla morte della neonata di Roccapiemonte, trovata senza vita la scorsa settimana in un’aiuola nei pressi di una palazzina.
La madre, dopo il ricovero in ospedale, è stata rinchiusa nel carcere di Fuorni, come disposto dal provvedimento di fermo del Gip. E’ indagata, infatti, per omicidio volontario aggravato. Lo stesso giudice, nelle ultime ore, ha nominato un perito per valutare le condizioni di salute della donna per valutare se sono compatibili con la misura cautelare di detenzione carceraria. E’ tornato in libertà, invece, il marito, che, durante l’interrogatorio, ha raccontato la sua versione dei fatti rispondendo a tutte le domande del giudice. L’uomo, in particolare, ha fornito elementi utili alla sua difesa esponendo la sua ricostruzione su quanto accaduto il giorno della tragedia e anche in quelli precedenti. Per questo il Gip non lo ha ritenuto colpevole dell’accusa di omicidio, in ragione dell’attuale carenza di elementi indiziari nei suoi confronti. Sia gli avvocati della donna che quelli del marito hanno presentato al giudice una serie di referti che testimonierebbero le patologie psichiatriche da cui sarebbe affetta la madre della neonata. Si resta in attesa dell’esito dell’autopsia effettuata sul corpicino della piccola e anche dell’esame del Dna, perché il marito della 41enne avrebbe manifestato dubbi sulla sua paternità.
Articolo pubblicato il giorno 9 Settembre 2020 - 19:03