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Omicidio di Marco Di Flora o’ pazzo: una pista porta al rione Traiano

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C’è una pista che porta al rione Traiano nell’incheista sull’omicidio di  Marco Di Flora detto ‘o pazzo avvenuto due sere fa a Licola.

Gli investigatori hanno setacciato nei suoi ultimi rapporti,  hanno controllato il suo telefono con chiamate, sms e chat e nel contempo hanno ascoltato la sua compagna e familiari e amici. Era originario di Pianura e anche se  aveva precedenti penali per droga e furti non risultava inquadrato in clan della camorra. Eppure era stato controllato alcune volte con alcuni esponenti del clan Cutolo del rione Traiano. Una pista calda visto i movimenti e i pentimenti interno ai clan flegrei che negli ultimi mesi hanno scompaginato gli equilibri criminali della zona.

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Ma nonostante questo l’omicidio di Marco Di Flora rimane ancora avvolta dal mistero. Le indagini stanno procedendo in tutte le direzioni, anche per verificare se l’esecuzione ha affinita’ con un omicidio di camorra, ma l’uomo, al momento, sebbene noto alle forze dell’ordine solo per reati commessi in passato e non sembra legato a clan malavitosi dell’area flegrea. Di Flora da quanto emerso dai primi riscontri, residente nel quartiere napoletano di Pianura, era alle dipendenze di una impresa di pompe funebri ed era legato sentimentalmente ad una giovane residente in zona flegrea, con la quale forse voleva andare a vivere proprio tra Licola e Cuma, nella zona dove c’e’ stato l’agguato.

Dai rilievi della Scientifica e’ emerso che l’uomo e’ stato raggiunto da tre colpi di arma da fuoco alle spalle, mentre cercava scampo nella fuga a piedi dopo aver abbandonato lo scooter su cui viaggiava lungo la strada. Aveva riconosciuto i suoi aggressori, spiegano gli investigatori. Evidentemente gli avevano teso l’agguato o lo attendevano sul percorso sapendo dove era diretto. Il corpo di Di Flora e’ stato trasferito al secondo Policlinico di Napoli a disposizione dell’autorita’ giudiziaria per l’esame autoptico. La polizia anche questa mattina e’ ritornata sul luogo del delitto per ulteriori indagini e soprattutto per sentire i residenti, i primi a tentare di soccorrere l’uomo dopo aver udito gli spari. Al vaglio anche le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza privata presenti nella zona. Si spera di recuperare qualche traccia utile per il prosieguo delle indagini.


Articolo pubblicato il giorno 7 Settembre 2020 - 21:57


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