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M5S, Cammarano: “Miasmi industriali nell’Alto Sele. Denuncia alla Procura della Repubblica”

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Il Consigliere regionale Michele Cammarano: “Inaccettabile che la Regione non abbia previsto in Bilancio risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei depuratori, con ritardi nel pagamento delle maestranze”

Miasmi che rendono l’aria irrespirabile anche a chilometri di distanza, provocando malesseri diffusi sulla salute dei cittadini. Accade ai cittadini di Buccino, Palomonte e Oliveto Citra, che risiedono nelle vicinanze o a pochi chilometri dalle aree industriali del cratere salernitano.  Cittadini che da anni lamentano e denunciano ai sindaci, ai carabinieri, ai carabinieri forestali e alle associazioni ambientaliste, disturbi e fastidii legati ai cattivi odori di forte intensità avvertiti in prossimità degli impianti di depurazione siti nelle zone industriali. Questa mattina ho inviato una denuncia alla Procura della Repubblica di Salerno”. Lo denuncia il Consigliere regionale del Movimento 5 stelle Michele Cammarano.

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“Malesseri quali nausea, lacrimazioni e problemi respiratori, che spesso portano i residenti a ricorrere alle cure dei sanitari del 118. Una situazione preoccupante quella che si sta verificando da mesi nella Valle del Sele. Bisogna stanziare risorse adeguate per avere impianti di depurazione che funzionino al meglio, dotare gli addetti ai controlli di mezzi all’avanguardia per contrastare gli sversamenti inquinanti e fornire le città di una rete fognaria funzionante e funzionale”, continua Cammarano.

E insiste: “In quest’ottica è grave che la Regione Campania non abbia stanziato in bilancio fondi per la manutenzione degli impianti di depurazione creando così ritardo anche nelle retribuzione dei dipendenti che lavorano presso i depuratori. Basta a cerimonie sterili per la posa di prime pietre per l’inaugurazione di cantieri di impianti di depurazione, senza prevedere poi in bilancio la voce dedicata alla manutenzione straordinaria delle infrastrutture esistenti abbandonate alla putrescenza e al deterioramento, soggette all’usura del lavoro e del tempo e all’obsolescenza delle tecnologie adottate. I depuratori sono fondamentali non solo per la salute pubblica, ma per il fortissimo impatto sull’economia e, di riflesso, sul turismo, sulle fasce costiere e sul mare. Acque stagnanti, percolati, residui delle produzioni industriali hanno bisogno di trattamenti all’avanguardia, per non causare danni irrimediabili al parco fluviale di un territorio a vocazione agricola, oltre che alla salute dei cittadini. È indispensabile pensare ad una strategia di sviluppo sostenibile che possa prevedere tra gli asset centrali la depurazione, il ciclo integrato delle acque e dei rifiuti, i collegamenti fognari e il trattamento delle acque reflue”.


Articolo pubblicato il giorno 10 Settembre 2020 - 18:47


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