Le Pezzentelle”, il nuovo romanzo di Vincenzo Russo ambientato nel cimitero delle Fontanelle edito da Homo Scrivens. La presentazione il 10 settembre ore 17.30 nella Chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi, via Sant’Agostino degli Scalzi 4, Napoli.
Insieme all’autore interverranno il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani; l’editore di Homo Scrivens Aldo Putignano; il presidente dell’associazione Iris Fontanelle Rocco Civitelli. Letture a cura dell’attrice Raffaella Castaldi. Modera la giornalista Giuliana Covella
Un romanzo di sentimenti che s’intrecciano tra i vicoli di Napoli, quelli del Rione Sanità, luogo di accoglienza, integrazione, solidarietà, fede e rispetto, dove la gente divide e condivide ogni bene materiale ma anche se stessi. Luogo un tempo salubre, dove la gente a distanza di anni sente e sentirà sulle spalle il peso di una storicità senza eguali, che trova la sua geniale applicazione in uomini simbolo quali Totò, Maddalena Cerasuolo, Guglielmo Sanfelice e Gaetano Barbati. Napoli e la signora Morte, un rapporto di splendida unicità intrecciato di fede e talvolta blasfemia, ma sempre rispettosa l’una dell’altra. La vita di per se non è comoda per nessuno, è un faticoso viaggio durante il quale ogni essere vivente, di qualsiasi razza, religione o estrazione sociale, non può arrogare a sé la presunzione «di non aver bisogno degli altri».
Una vita in solitudine è una smorfia a Dio; una vita con gli altri e per gli altri è un sorriso volto a Colui che gratuitamente concede ogni cosa, Colui che ogni giorno ci dona la grazia più importante, quella di non aver paura della morte ma, di rispettarla. Il rispetto della vita si esercita appunto con il rispetto alla morte. Questo t’insegna Napoli, coi suoi cunicoli bui, densi di odori insistenti, con le sue scale infinite che però quando alla fine finiscono (perché prima o poi finiscono) portano sempre a panorami d’incanto.
Qui le «capuzzelle», le anime «pezzentelle», protagoniste di queste pagine, vegliano su tutti e vanificano una sciocca disparità creata dai vivi e per i vivi, annullandola al cospetto della Signora Morte. In questa bella storia di umorismo e vitalità, di tradizioni e leggende, di vicoli oscuri e distese di luminosa speranza, di sottosuolo e risalite al blu del cielo e mare assieme, una certezza soltanto governa le trame del racconto: per cambiare le cose a volte non basta il destino.
Articolo pubblicato il giorno 1 Settembre 2020 - 20:43