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Immobile: “Scarpa d’oro stimolo in più per far bene in azzurro”

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Cresce l’attesa per rivedere in campo la Nazionale di Roberto Mancini, che prosegue la preparazione in vista dei primi due impegni nella UEFA Nations League con Bosnia Erzegovina e Paesi Bassi. Ieri pomeriggio gli Azzurri hanno svolto la seduta di allenamento allo stadio ‘Artemio Franchi’ di Firenze, teatro venerdì 4 settembre (ore 20.45 – diretta su Rai 1) del match con la Bosnia di Edin Dzeko. Preso atto dell’indisponibilità di Sandro Tonali, Mancini ha escluso il centrocampista del Brescia dalla lista dei convocati, un’assenza a cui si è aggiunta oggi quella di Federico Bernardeschi, costretto a lasciare il ritiro a causa di un risentimento muscolare. Si allenerà nel pomeriggio con il resto del gruppo invece Jorginho: il centrocampista del Chelsea, arrivato nella serata di ieri a Coverciano, si è sottoposto ai test medico-sanitari per il COVID-19 che hanno dato esito negativo. Insegue l’11° gol in Nazionale Ciro Immobile, che sogna di ripetersi dopo una stagione straordinaria. Le 36 reti realizzate in campionato gli hanno permesso di vincere la Scarpa d’oro, terzo italiano ad aggiudicarsi il premio dopo due campioni del mondo come Luca Toni e Francesco Totti: “La Scarpa d’oro – ha dichiarato in conferenza stampa – è un traguardo molto importante, è stata un’enorme soddisfazione vincere un trofeo così ambito avendo la meglio su avversari molto forti. Sono orgoglioso di quello che ho fatto e arrivo qui con molta autostima, sale la voglia di fare bene anche con l’Italia. Tutti si aspettano tanto da me, che ripeta quello che ho fatto con il club”. L’attaccante, che ha appena rinnovato il suo contratto con la Lazio fino al 2025, guarda avanti, ad una stagione che si concluderà a giugno con l’appuntamento più importante: “Devo cercare di arrivare nel migliore dei modi all’Europeo, sarà un anno lungo e complicato e bisognerà stare con la testa giusta nei momenti difficili”. E a chi gli chiede se ormai si sente titolare in azzurro risponde: “Penso che tutti debbano sentirsi titolari, Mancini ha sempre fatto giocare una partita a testa a me e Belotti e, in un momento in cui la condizione fisica è un po’ precaria, credo sia la cosa migliore. Tra noi c’è una competizione sanissima. Dovremo arrivare all’Europeo consapevoli di essere un gruppo di 23 titolari, restando uniti potremo fare qualcosa di importante. Il rinvio dell’Europeo è un fatto positivo perché abbiamo un anno in più per arrivare al torneo con voglia e fame”. Il pensiero è rivolto ora alla Nations League, con l’obiettivo di volare domenica ad Amsterdam con i primi tre punti in valigia: “Con la Bosnia servirà una partita intelligente, anche perché le nostre condizioni fisiche non sono ottimali. Ci teniamo a esordire con una vittoria”.

 


Articolo pubblicato il giorno 2 Settembre 2020 - 17:54


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