La Compagnia privata dei treni veloci Italo-NTV è messa a dura prova dalle vigenti misure restrittive per contenere il contagio. Gli operatori ferroviari chiedono di portare la capienza dei treni a lunga percorrenza dall’attuale 50 all’80%. Ieri, l’amministratore delegato di Italo, Gianbattista La Rocca, ha sottoposto le proprie richieste al Comitato tecnico scientifico (Cts), sottolineando il duro colpo subito dagli effetti generati dall’emergenza sanitaria. La domanda dei servizi ferroviari, infatti, è crollata al 20 – 30%, con una perdita per la società che si stima di circa 200 milioni di euro.
Il confronto tra la compagnia ferroviaria e il Governo è reso ulteriormente complesso a fronte della disparità di trattamento con gli altri servizi di trasporto. La percentuale di riempimento a cui possono arrivare le compagnie aere, attualmente, è pari al 100%, mentre per il trasporto pubblico (treni regionali, metro e autobus) è pari all’80%.
Concluso l’incontro con il Cts, La Rocca ha spiegato: “Siamo appena usciti da una riunione con il Comitato tecnico scientifico dove abbiamo elencato tutte le misure di sicurezza attuate sui treni Italo, allo scopo di ottenere l’autorizzazione ad aumentare il riempimento di posti a bordo fino all’ 80 %. Al momento, come tutti sanno, nonostante misure accuratissime che solo l’alta velocità applica, viaggiamo con un riempimento massimo del 50%, mentre tutti gli altri mezzi di trasporto del Paese, metro, bus, treni regionali, sono autorizzati ad arrivare all’ 80%. Per non parlare degli aerei che viaggiano da mesi senza alcuna restrizione. Una situazione la nostra che non ha eguali in Europa, dove si viaggia quasi ovunque con un’occupazione totale dei posti. Ci aspettiamo che il Cts elimini la disparità di trattamento con gli altri mezzi di trasporto e permetta a Italo di scongiurare una crisi profonda “.
In seguito alla riunione tenutasi ieri, con forte stupore della compagnia ferroviaria, il Cts ha deciso di rinviare la decisione, confermando, al momento, le attuali disposizioni che prevedono il riempimento pari al 50%. Il risultato di una perdurante limitazione della capienza dei treni, potrebbe comportare prima a una veloce riduzione dei treni in circolazione, fino allo stop totale e alla soppressione (dal 1 ottobre) di 27 collegamenti, con il rischio che 1.500 lavoratori possano perdere la propria occupazione.
Marco Barbato
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