Grazie alla denuncia di un farmacista la procura di Salerno e la Direzione antimafia hanno portato alla luce un giro d’affari gestito da una holding criminale che ha acquistato almeno una decina di farmacie
La procura di Salerno e la Direzione investigativa Antimafia hanno portato alla luce, grazie alla denuncia di una vittima, un farmacista, un giro d’affari gestito da professionisti (un commercialista, alcuni avvocati, mediatori finanziari e imprenditori indagati a piede in libero) con una holding criminale che ha acquistato almeno una decina di farmacie, tra cittร e provincia. ร quanto si apprende sul quotidiano Il Mattino che riporta alcuni dettagli delle indagini aperte: una per usura ed estorsione, l’altra per investimenti di proventi illeciti.
Il modus operandi della holding criminale: denunciati da un farmacista
Secondo le indagini riportate dal giornale, l’aggancio della vittima avveniva sempre in contesti sociali in cui il commercialista (indagato) creava il contatto informale e professionale per studiare bene il contesto e la situazione finanziaria dell’attivitร a cui si mirava cosรฌ da proporre delle soluzioni. Iniziava con il rapporto con le banche che, “con la complicitร di un avvocato calabrese compiacente, finiva col deteriorarsi cosรฌ da rendere necessario il ricorso alla finanziaria lussemburghese e l’avvio di una serie di procedure finanziarie con interessi richiesti anche di oltre il 70%”. A denunciare quanto stava accadendo รจ stato un farmacista consentendo di incastrare i responsabili attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali e di salvare cosรฌ la sua attivitร commerciale. Le fila, secondo la ricostruzione, erano tenute dal commercialista che “avrebbe organizzato un ยซsistemaยป per ยซrisollevareยป le farmacie dopo le due crisi di liquiditร dovute ai mancati pagamenti delle Asl” entrando in tutte le loro attivitร prima con finanziamenti, “con interessi usurai, attraverso una societร lussemburghese, poi con l’imposizione di forniture da una ยซpropriaยป societร di distribuzione del farmaco disposta a concedere credito anche in presenza di pregressi insoluti e incassando interessi sui crediti, a volte anche emettendo fatture per consegne mai eseguite”. Infine, “quando l’attivitร era al collasso, interveniva un imprenditore che acquistava le farmacie a poco prezzo e anche i debiti bancari. Debiti che poi non venivano pagati, obbligando gli istituti di credito a rifarsi sugli stessi venditori i quali, a loro volta, sono stati costretti a pagare con i ยซmiseriยป proventi della vendita delle proprie attivitร , debiti di cui pensavano essersi liberati”.
Le inchieste aperte: usura, estorsione investimenti illeciti
Due le inchieste aperte. Quella “per usura ed estorsione vedrebbe indagate due persone, una delle quali รจ il commercialista”; l’altra “vede indagati l’imprenditore acquirente delle farmacie e altri professionisti per reinvestimento di proventi illeciti. Cinque le societร individuate, tra loro collegate e tutte riferibili al commercialista, che secondo gli investigatori avrebbero avuto un ruolo determinante nell’acquisizione delle farmacie. Quattro sono di carattere finanziario: una holding di partecipazioni, una di cartolarizzazione dei crediti, una di consulenza ed una di servizi. La quinta, invece, รจ una grossista di farmaci. Erogatore di liquiditร per tutte le operazioni, invece, una sesta societร (sulla quale ci sarebbero ancora indagini in corso) con sede a Lussemburgo e presso la quale il commercialista salernitano – secondo gli inquirenti, godrebbe di grande fiducia”.
Articolo pubblicato il giorno 29 Settembre 2020 - 14:45