In una struttura per anziani di Saviano, in provincia di Napoli, sono stati riscontrati 24 casi di positività al coronavirus.
La scoperta a seguito del ricovero, presso l’ospedale di Nola, di un’ospite per un sospetto attacco ischemico transitorio (tia), avvenuto lo scorso 17 settembre. Dagli esami effettuati, test sierologico positivo e successivo tampone naso faringeo anche esso positivo, è stato scoperto per la stessa paziente la positività al Coronavirus.
Il giorno successivo, l’Asl Napoli 3 Sud ha comunicato l’esito alla direzione della struttura per anziani e all’unità operativa di prevenzione collettiva (Uopc) che ha allertato il referente aziendale per l’emergenza Covid-19 nelle residenze e strutture socio sanitarie Antonio Coppola. E’ stata così contattata la direzione della casa di riposo e predisposto i tamponi per tutti gli ospiti e operatori: procedura effettuata sabato 19. Il 20 sera sono stati comunicati dal laboratorio gli esiti dei tamponi che mostravano il contagio da covid per 17 ospiti e 7 operatori. Il 21 mattina – si legge in una nota dell’Azienda sanitaria locale – la direzione strategica dell’Asl Napoli 3 Sud ha nominato commissario straordinario per l’emergenza covid alla casa di riposo San Giovanni.
Gli ospiti della struttura per anziani sono stati isolati su un piano dell’edificio e predisposto il trasferimento di tre pazienti in ospedale. Per un quarto ospite positivo, in accordo con la famiglia, si è deciso di evitare il trasferimento trattandosi di una persona già precedentemente al contagio in gravi condizioni di salute per pregresse patologie. È stata praticata la sanificazione dei locali da una ditta specializzata e assegnati quattro operatori socio sanitari della Protezione civile, già in servizio presso le strutture aziendali, e richiesta la destinazione di altri sei operatori socio sanitari. La direzione della struttura ha anche arruolato anche altre unità per incrementare il personale infermieristico. Gli operatori Asl Napoli 3 Sud si sono anche accertati che nella casa di riposo fosse disponibile un quantitativo sufficiente di dispositivi di protezione personale. L’assistenza medica sarà quotidianamente assicurata dai medici di medicina generale del territorio già operanti nella casa di riposo affiancati dai medici delle unità speciali di continuità assistenziale (Usca).
Articolo pubblicato il giorno 26 Settembre 2020 - 12:58