«Covid-19, dalla scuola agli ospedali: precauzioni, dubbi, riflessioni»: è il titolo del dibattito promosso dallo studio legale Di Monda & Partners che si terrà martedì 29 settembre, alle 18, in diretta Facebook con Giulio Tarro, medico e ricercatore, Raffaele Di Monda, avvocato e Pasquale Maria Bacco, medico e ricercatore.
«Lo scopo della scuola è quello di sostituire una mente vuota con una aperta» scriveva Malcolm S. Forbes. La riapertura delle scuole è il primo passo che ogni Paese civilizzato deve prevedere. «In Italia la riapertura delle scuole è stato uno degli ultimi provvedimenti e come al solito è stato effettuato, con schiamazzi, contestazioni per nulla costruttive e con una frase ripetuta allo sfinimento “Il rischio zero non esiste” – dice Raffaele Di Monda, portavoce del movimento Reset il Governo che vorrei – Una constatazione ovvia e stucchevole che imporrebbe regole chiare e univoche. Soprattutto, provvedimenti che non lascino la responsabilità ai singoli istituti, spesso poco attrezzati già in situazioni normali». Sul sito del Governo si legge che è difficile stimare al momento quanto la riapertura delle scuole possa incidere su una ripresa della circolazione del virus in Italia: «Parole di incertezza e poco rassicuranti – insiste Di Monda – manca una metodologia univoca di prevenzione e controllo, soprattutto degli asintomatici, essendo ancora al momento molto restrittive le circostanze in cui una persona può richiedere di fare il tampone».
Altro argomento di difficile soluzione, che avrebbe necessitato di più attenzione e approfondimenti, è l’arrivo dell’influenza stagionale. «Come sarà possibile distinguere casi di influenza stagionale da casi di Covid? Cosa accadrà quando un bambino avrà una semplice influenza? O semplicemente sintomi influenzali?», si domanda il portavoce di Reset. Strettamente connessa a queste domande è la crescente carenza di attenzioni verso gli ospedali. «Ad oggi non si rinviene, se non in poche strutture specializzate, un piano di accoglienza che tuteli i pazienti tramite appositi percorsi e misure di sicurezza univoche, soprattutto non si rinvengono misure di prevenzione adeguate alla prossima influenza stagionale, cioè, non si rinvengono programmi di differenziazione. Due pazienti con sintomi gravi, ma collegati rispettivamente uno ad un sintomo influenzale e uno al Covid-19 saranno, in attesa di tampone, posizionati nello stesso reparto?». «Con questi presupposti si rischia di confondere nuovamente le vittime da influenza stagionale con le vittime di Covid, creando ulteriore confusione e problematiche statistiche», conclude Di Monda.
Articolo pubblicato il giorno 25 Settembre 2020 - 17:25