Coronavirus, il medico del Napoli: ‘Difficile la trasferta contro la Juve’
“L’attenzione e’ massima e con le risposte del secondo tampone attese sabato sara’ difficile organizzare la trasferta in casa della Juventus”. Lo ha detto a Radio Marte Vincenzo Mirone, professoreo di Urologia nell’Universita’ Federico II, responsabile scientifico degli screening covid19 per lo staff ed i giocatori del Napoli. “La preoccupazione – ha spiegato – e’ notevole, durante la partita, con il Genoa ci sono stati dei faccia a faccia, come tra Osimhen e Masiello. Dopo il primo tampone potremmo gia’ avere delle notizie, decisivo pero’ sara’ quello di sabato”. ( Dopo il primo giro di tamponi di oggi, il Napoli “avra’ le risposte domani, poi venerdi’ avremo un altro giro di tamponi, con risposte il sabato”, ha spiegato a Radio Marte Mirone. Il medico ha commentato anche la dicitura “debolmente positivo” usata per il genoano Schone: “Fa un po’ discutere – ha detto – questa dicitura, non abbiamo bene capito. I tamponi sono estremamente precisi, e’ una situazione ambigua. C’e’ carica alta e bassa ma il problema e’ evitare il positivo. Poi quello che conta e’ il secondo tampone, almeno da noi e con la nostra virologia. In questo caso per il Napoli sara’ quindi importante il tampone di venerdi’. Il laboratorio di Genova puo’ aver sbagliato? Puo’ accadere come hanno detto anche i virologi, ma anche il dubbio deve stimolare certezze, specie quando parliamo di partite di calcio e atleti. Ecco perche’ e’ fondamentale il doppio tampone a distanza ravvicinata”. Sulla situazione del calcio e del rischio per i giocatori, Mirone afferma. “A questo punto dovremmo metterli tutti in quarantena e cosi’ non riparte il campionato. Il rischio e’ lo stesso di chi riapre dal lockdown. O si interrompe il campionato oppure si fanno lockdown mirati che pero’ distruggerebbero anche l’economia calcio. Per il pubblico e’ evidente che aprire uno stadio al 25% delle persone e’ una follia. I problemi sono all’ingresso e all’uscita. Come si fanno a fermare 15.000 tifosi davanti al San Paolo? Difendiamo il calcio e aprire gli stadi non e’ la cosa giusta”.
Articolo pubblicato il giorno 29 Settembre 2020 - 16:29