E’ in carcere con l’accusa di omicidio e violenza privata aggravata da omofobia, Antonio Gaglione di 25 anni abitante al parco Verde a Caivano.
Ha confessato di aver ucciso la sorella Maria Paola dei 22 anni “colpevole” di avere una relazione gay con un’altra ragazza, una trans di nome Ciro. Lo sconcertante episodio è avvenuto la notte scorsa. Ed ha dei retroscena e un finale inconcepibili. Per lui è la famiglia quella relazione erano “un’onta” da eliminare in un quartiere difficile come il parco verde di Caivano dove il malaffare e la camorra continuano a farla da padrona. La notte scorsa Antonio ha deciso di dare una “lezione a quelle due lesbiche” (queste le parole usate nelle sua confessione).
Si è messo in sella al suo scooter sapendo che la sorella e la sua compagna sarebbero andate, pure loro su uno scooter, verso Acerra (paese originario dell’altra ragazza). Le ha inseguite e arrivati in via Etruschi le ha speronate con violenza facendole cadere. Ma sorella si è schiantata con violenza contro una recinzione ed è morta sul colpo. La compagna invece ha riportato alcuni traumi. Antonio, con una rabbia fuori dal comune, si è scagliato contro la ragazza ferita picchiandola e urlandole contro frasi irripetibili, senza nemmeno degnare di una sguardo la sorella morto.
Poi si è allontanato come se nulla fosse accaduto. Sul posto sono arrivati i soccorsi e i carabinieri. La ragazza ferita è stata trasportata alla clinica villa dei Fiori di Acerra. Antonio senza scomparsi ha confessato e anche in questo caso utilizzando parole irripetibili verso le due ragazze “colpevoli” di voler vivere la loro vita, il loro amore e la loro felicità in una città difficile.
Articolo pubblicato il giorno 13 Settembre 2020 - 07:52