Fiori bianchi e colombe si sono levate verso il cielo all’uscita del feretro di Maria Paola Gaglione al termine della cerimonia onda funebre.
Sulla bara bianca una corona di fiori con il messaggio “Da mamma e papa'”. La madre Pina e’ entrata in lacrime nella parrocchia, sorretta da alcuni familiari. Le amiche di Paola indossano una t-shirt bianca con la foto della ragazza e il messaggio di “Buon viaggio principessa”. La bara è interamente bianca a rimarcale la giovanissima età di Maria Paola, che da poco aveva compiuto 18 anni.
Magliette nere, passi lenti e volti scavati dalla sofferenza. Franca e Pino Gaglione, genitori di Paola, uccisa dal fratello Michele mentre fuggiva con il compagno Ciro, non parlano con nessuno e neppure tra loro, e si sono accasciati lentamente sulla bara bianca al centro della chiesa di san Paolo apostolo a Caivano. Non hanno voluto che le telecamere seguissero il rito funebre e in chiesa sono state fatte entrare poche persone. Una folla silenziosa attende davanti le porte della chiesa.
La cerimonia funebre è stata celebrata dal parroco della chiesa di San Paolo Apostolo, don Maurizio Patriciello.
“Oggi dopo tanto parlare vogliamo volgere lo sguardo a te, Paola. Sei passata nel mondo come un fulmine travolta da un raggio di sole. Per te la sera e’ arrivata troppo presto, una dolorosa, tragica fulminea e terribile sera”. Lo ha detto don Maurizio Patriciello, celebrando i funerali di Maria Paola Gaglione, la ragazza morta per un incidente al motorino su cui si viaggiava con il suo fidanzato transessuale Ciro Migliore. Don Patriciello ha ricordato di aver battezzato Paola proprio nella chiesa dove oggi si celebrano i suoi funerali. “Non c’e’ posto per l’odio in chiesa – ha detto -. Accompagnare i genitori in cimitero e’ sempre triste, accompagnarvi una figlia e’ devastante. E ora e’ troppo grande il dolore per poterci illudere di lenirlo con le parole, oggi anche le parole piu’ belle resterebbero troppo piccole per colmare il dolore provocato da tua morte”. Patriciello ha chiesto che ci sia un “perdono per non aver custodito la fragile, preziosissima vita di Paola”.
“Signore, ricordaci che prima dell’orientamento sessuale, del colore della pelle, del conto in banca, viene la persona umana creata a tua immagine e somiglianza”, ha detto ancora, nell’omelia. “Signore – ha aggiunto don Patriciello – spalma il balsamo, il tuo perdono, distruggi il sentimento di rivalsa e odio che tende a insinuarsi nel cuore di qualcuno, insegna che si deve bramare giustizia e mai la vendetta. Insegnaci ad avere rispetto per tutti, a inchinarci davanti alla vita di ogni essere umano, ricordaci che ogni uomo è terreno sacro davanti al quale ci dobbiamo inginocchiare”.
“E’ un momento di grandissima tristezza e sofferenza immensa, ma è anche il momento della speranza della vita eterna. Un silenzio assoluto deve accompagnare questa celebrazione – ha aggiunto don Patriciello – lasciamo fuori dalla chiesa i nostri pensieri, preghiamo per Paola perché venga accolta tra le braccia di Dio, e preghiamo per tutti coloro che soffrono per questa perdita”.
Articolo pubblicato il giorno 15 Settembre 2020 - 17:42