“I raduni di massa sono considerati al mondo come il massimo livello di rischio che non e’ legato solo all’evento”, ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera, “ci sono una serie di problemi nel gestire l’ingresso e l’uscita delle persone”. “Il Cts ritiene che allo stato attuale non ci siano le premesse per eventi con spettatori e la preoccupazione e’ anche quella di di non sovraccaricare il sistema di altri fattori di rischio”, ha detto il numero uno dell’Iss.
“I dati di questi giorni sono dovuti ai comportamenti di agosto. Però rispetto ad altri Paesi europei, il numero di casi è ancora più contenuto. Se vogliamo che non salgano e che la curva abbia un aggiustamento positivo dobbiamo inserire stabilmente nella nostra vita quotidiana le oramai note regole dell’igiene delle mani, personale e degli ambienti, del distanziamento interpersonale e dell’uso delle mascherine. Non paura, servono invece attenzione, consapevolezza e saper convivere con questo virus”. Ha spiegato ancora Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
Sulla ripertura della scuola dice “E’ un passo fondamentale ed è altrettanto fondamentale tenerla aperta nel corso dell’anno. Altri Paesi europei hanno già riavviato l’attività didattica. Ci sono stati casi e focolai all’interno degli istituti ma gestiti con provvedimenti restrittivi. Emergenze temporanee poi rientrate. In Italia si possono ipotizzare misure di quarantena o provvedimenti restrittivi da definire a partire dalle situazioni locali. Ci sono tutte le premesse per affrontare con fiducia le riaperture, ciò non significa che non ci saranno casi e sospensioni ma senza il bisogno di bloccare il sistema”.
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