“Penso che sarà un giorno molto emozionante per tutti quanti, personale e studenti”. Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a Radio 24 sull’apertura delle scuole in Italia.
La call veloce “e’ uno strumento nuovo, ha margini di miglioramento sono 2500 i docenti che hanno presentato domanda, ho letto tante messaggi di felicita'” da chi ha ottenuto la cattedra. Erano state spedite circa 10 mila domande, chi poi non ha portato a termine la procedura forse “ha avuto paura di trasferirsi” a causa dell’emergenza Covid. “Credo che sia stata una buona possibilita’, qualcuno l’ha colta, credo sia uno strumento che deve rimanere anche per il prossimo anno”. Ha spiegato la ministra Azzolina.
“Abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio contagio ma la scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero per questo abbiamo lavorato con l’Iss per avere un protocollo e stabilire cosa si fa se c’è un contagiato in classe”. ha detto ancora. “Dal 14 la partita della scuola diventa molto sanitaria – ha continuato – Il caso di Roma al Marymount dimostra come il protocollo sta funzionando: inizialmente si era parlato di 65 persone che dovevano andare in quarantena, poi si è stabilito che solo 9 andranno in quarantena e seguiranno la didattica a distanza”. I docenti non possono rifiutarsi di lavorare da remoto, “le linee guida stabiliscono che se la classe è in quarantena la didattica deve continuare. Io credo ci voglia anche buonsenso, tutti i paesi europei stanno facendo così”.
“I docenti – ha ricordato la ministra – non possono rifiutarsi di lavorare da remoto, le linee guida stabiliscono che se la classe e’ in quarantena la didattica deve continuare. Io credo ci voglia anche buonsenso, tutti i paesi europei stanno facendo cosi'”.
Articolo pubblicato il giorno 6 Settembre 2020 - 11:01