” Un detenuto di origini casertane, con posizione giuridica di definitivo per reati comuni, al rientro dal colloquio con la moglie, ha aggredito con inaudita violenza e senza esclusione di colpi il collega in servizio nella sezione dello stesso. Il poliziotto aggredito, per la gravita’ delle lesioni subite a seguito della vile aggressione subita, e’ stato condotto con urgenza all’ospedale Civile a mezzo 118,ove e’ tutt’ora ricoverato. Ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso anche altro collega che e’ intervenuto a sedare la colluttazione posta in essere dal ristretto.
“Occorre intervenire come gia’ denunciato dal Sappe Campania con estremo rigore – si legge nella nota – e con allontanamento dei soggetti violenti, con assegnazioni fuori regione come la stessa Amministrazione aveva annunciato di fare. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime “solidarieta’ e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di Aversa, che ancora una volta ha risolto in maniera professionale ed impeccabile un grave evento critico”.
Un episodio analogo è avvenuto nel carcere di Benevento. “Oggi non si può più lavorare in queste insopportabili condizioni, troppo garantismo per la popolazione detenuta., lo stato deve dimostrare la sua forza, i violenti che aggrediscono i Poliziotti Penitenziari e che sovvertono l’ordine democratico e infrangono le regole penitenziarie continuano a godere dei lori diritti senza subire alcuna sanzione disciplinare severa che preveda oltre l’isolamento e/o esclusioni delle attività in comune, anche il trasferimento in altra regione”, a dichiararlo e il Segretario Regionale Osapp Vincenzo Palmieri e il Segretario Generale Leo Beneduci.
Continuano i sindacalisti Beneduci e Palmieri: “come già annunciato con precedente comunicato, si prevede un autunno difficile, il ripetersi di situazioni di criticità che colpiscono la Polizia Penitenziaria e il sistema, pregiudicano la sicurezza, ovviamente, a farne le spese è sempre e solo il personale che vigila e opera in condizioni estreme con l’ansia di essere aggredito e offeso.
Sebbene il PRAP sta tentando in tutti i modi e con impegno di superare le svariate difficoltà esistenti attraverso indicazioni operative che riguardano le nuove modalità sull’esecuzione della pena recepite dall’ultima circolare del mese di luglio, nel contempo i vertici centrali dell’Amministrazione e quelli che hanno responsabilità politica, si sono dovuti preoccupare anche di evitare ulteriori sanzioni economiche da parte dell’Europa, tutto ciò non basta, bisogna modificare la legge, bisogna investire di più sulle strutture, occorrono maggior strumenti di difesa taser dissuasori, bisogna stanziare maggior fondi per la funzionalità del sistema, edilizia penitenziaria etc… bisogna modificare le procedure sanzionatorie irrigidendole prevedendo altre forme di sanzioni che siano da deterrente rispetto al fenomeno, bisogna aumentare l’organico di Polizia Penitenziaria in tutti i ruoli e di tutte le altre figure professionali che orbitano nel sistema carcere e che contribuiscono allo scopo finale del mandato istituzionale a cui è chiamata l’Amministrazione Penitenziaria.
Il Ministro anziché dedicare tempo alle sorti della politica, farebbe bene a interessarsi soprattutto del pianeta carceri e della tutela del personale di Polizia Penitenziaria per reprimere comportamenti violenti e oltraggiosi nei confronti dei Poliziotti da parte dei ristretti, nonostante tutto ruota intorno al loro interesse e al rinserimento sociale come prevede la Costituzione.
Al personale aggredito, va tutta la nostra vicinanza come segreteria Regionale e Generale a quello in servizio la nostra solidarietà e il nostro ringraziamento per il lavoro svolto nonostante le difficoltà che si registrano, faremo l’impossibile per stare a vostro fianco e migliorare il sistema lavorativo”.
Per Luigi Castaldo, vicesegretario regionale Osapp Campania: “la facilità con cui si ripetono queste aggressioni deve invogliare la politica ad agire con un messaggio chiaro contro i responsabili con norme appropriate e severe. Un Corpo dello Stato come quello della Polizia Penitenziaria non può continuare a subire tanta violenza. Che fine ha fatto il Taser?”.
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