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Tartaruga ritrovata sulla spiaggia di Pescopagano. Era morta da almeno 4 giorni

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Tartaruga ritrovata sulla spiaggia di Pescopagano. Era morta da almeno 4 giorni. Borrelli: ”Dobbiamo trovare delle contromisure per salvaguardare la fauna marina, muoiono troppe tartarughe. Bisogna chiedere sempre l’intervento dei centri autorizzati “.

Durante la giornata del 17 agosto sula spiaggia di Pescopagano, frazione di Mondragone, è stata ritrovata un’altra tartaruga morta dai bagnanti.

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A segnalare la notizia è stata una cittadina che si è rivolta a Consigliere Regionale dei Verdi-Europa Verde Francesco Emilio Borrelli: “sulla spiaggia di Pescopagano, frazione di Mondragone, nella giornata di ieri 17 agosto è stata ritrovata un’altra tartaruga, ma non sappiamo se già moribonda poiché un gruppo di ragazzi di origini rom da quello che ci hanno denunciato l’hanno colpita a suon di bastonate rompendole metà del suo guscio. Quando alcuni bagnanti accorgendosi di questo atto li incitavano a smettere e contattavano le forze dell’ordine sono scappati.”

“Anche se quei ragazzi hanno preso a bastonate la tartaruga essi hanno infierito su un cadavere perché dalle immagini è evidente che si tratta di una tartaruga in uno stato di decomposizione da 4-5 giorni.

In questa zona purtroppo ogni anno vengono ritrovate decine e decine di tartarughe morte, la causa principale di questi decessi è dovuta molto spesso alla pesca a strascico le cui reti intrappolano e fanno annegare le povere tartarughe. Ovviamente quando il decesso è causato da questo fenomeno non è riscontrabile negli esami autoptici perché le reti non lasciano segni e questo rende tutto più complicato, per questo chiediamo ai pescatori di allertare immediatamente le autorità competenti quando delle tartarughe restano impigliate tra le reti, spesso possono sembrare morte ma in realtà possono essere semplicemente svenute, è un loro meccanismo di difesa. Inoltre ai bagnanti diciamo di non toccare assolutamente le tartarughe morte in decomposizione, possono essere portatrici di agenti patogeni, bisogna chiedere l’intervento dei centri autorizzati.”. Ha spiegato Fulvio Maffucci, tecnologo del centro zoologico Anton Dohrn.

“Appena saputa di questa notizia abbiamo immediatamente allertato il centro Anton Dohrn. Credo che debbano essere prese delle contromisure per salvaguardare la fauna marina, soprattutto, in questa specifica zona e bisogna appellarsi al senso di responsabilità di cittadini e pescatori.”-ha concluso il Consigliere Borrelli.


Articolo pubblicato il giorno 20 Agosto 2020 - 09:31


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