Rocco Hunt al Giffoni Film Festival. Il celebre rapper salernitano protagonista di un incontro con i ragazzi, si è raccontato ripercorrendo la sua carriera dagli esordi fino al suo ultimo successo “A un passo dalla luna” in vetta a tutte le classifiche ed una delle hit più ascoltate di quest’estate 2020.
Rocco Hunt ha incontrato i giffoners, i ragazzi del Giffoni Film Festival e durante l’incontro, ha ricordato la ricchezza e le contraddizioni della sua terra d’origine e di come ancora oggi i ragazzi siano costretti a lasciare la proprio casa per cercare di trovare un lavoro, studiare e realizzarsi: “Per me è una cosa sbagliata che mi allontana dalla politica. La politica dovrebbe cercare di migliorare questa situazione. Sono uno di quei ragazzi sfiduciati, la politica non sta facendo bene il suo lavoro finché i ragazzi del sud saranno costretti a lasciare la propria casa”.
E ha elogiato il Festival che ha descritto come un orgoglio e un’opportunità straordinaria per i giovani campani e non solo: “Forse è l’unico modo per cambiare le sorti di un territorio ricco di cultura e tradizione ma che purtroppo lascia andare i propri figli senza trattenerli. Giffoni – continua – è una realtà incredibile, rappresenta l’orgoglio della mia terra e auspico che ce ne siano altre diecimila di esperienze culturali come questa in modo da essere fonte di arricchimento e opportunità”.
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Rocco Hunt ha infine raccontato la sua incredibile esperienza con Pino Daniele: “Artista immenso che poco prima di morire mi volle sul palco del Palapartenope di Napoli per un doppio concerto. In compagnia del mio amico Clementino abbiamo avuto modo di duettare con lui. È stata, vista anche la mia giovane età, l’esperienza che più porto nel cuore. Purtroppo, ci ha lasciato troppo presto e con rammarico ricordo che nel backstage mentre fumava uno dei suoi immancabili sigari mi invitò nella sua casa in Toscana per suonare insieme, per divertirci e bere buon vino. Artisti come lui o come Enzo Avitabile, Rino Zurzolo, Tullio De Piscopo, rappresentano una ricchezza enorme per le nuove generazioni. Una cultura musicale che appartiene solo a noi che dal forte legame che la città di Napoli ha con l’America, e con il sound che arrivava in città nel dopoguerra, si è fusa con la millenaria tradizione che tutto il mondo ci riconosce”.
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Articolo pubblicato il giorno 28 Agosto 2020 - 16:07