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Quanto ha perso il Gambling durante il periodo di lockdown?

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Le misure di emergenza adottate durante il lockdown hanno pervaso la filiera produttiva e comportato la chiusura delle attività fondamentali per il sistema economico. Tra queste attività entra ovviamente anche il gioco d’azzardo.

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Come è noto, il gioco fisico ha vissuto due fasi di stop: sul finire del mese di febbraio, si è predisposta la chiusura delle sale da gioco e di tutti i luoghi di possibile assembramento, in quella che venne definita “Zona rossa”, comprendente Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, inizialmente più colpite dalla pandemia. Dal 10 marzo, invece, le misure di emergenza sono diventate nazionali e quindi hanno inglobato tutto il territorio nazionale. Il gioco fisico ha vissuto il lockdown più grande della sua storia, alimentato anche dalla sospensione dei giochi di Stato dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

L’effetto lockdown ha prodotto un vuoto all’Erario di 1.4 miliardi di euro, come evidenzia la grafica prodotta da Giochidislots.com, con perdite corpose soprattutto per il segmento delle slot machine online e delle vlt, oltre che per le agenzie di scommesse sportive e ippiche.

 

Ma quanto ha perso il Gambling durante il periodo di lockdown? Meno 15% su base annua rispetto al 2019, vale a dire 60 miliardi di dollari di vincite lorde, per quanto riguarda le scommesse, per il 2020. Se si considera però l’inizio dell’anno, quando si puntava a raggiungere i circa 75 miliardi di dollari, il segno meno sarebbe di oltre il 20%. Ovviamente i motivi sono, come detto, rintracciabili nella sospensione di eventi sportivi e nella chiusura fisica di centri scommesse. Tali numeri provengono da H2 Gambling Capital, società di analisi dei dati specializzata nel mondo del Gambling che ha, appunto, analizzato l’impatto del lockdown sul mondo del gioco d’azzardo.

Il discorso è diverso per quanto riguarda le scommesse online, dove si è comunque registrato un calo, ma del 10% rispetto al 30% di quelle terrestri. All’interno delle scommesse poi Ed Birkin differenzia tra quelle sportive in senso generale e quelle ippiche, che spesso sono continuate anche durante il blocco, sebbene a porte chiuse, facendo così registrare appena il 4% di calo rispetto alle previsioni iniziali (contro il -16% dei quelle sportive).

Prima della pandemia, il mercato delle scommesse sportive nel 2019 aveva registrato una raccolta lorda di oltre 70 miliardi di dollari, rappresentando la fetta più cospicua del mercato: 55%, ovvero 40 miliardi di dollari. Da dove provengono tali scommesse? Dall’Asia, soprattutto Cina e Giappone; dall’Europa, che rappresenta il 47% delle scommesse lorde; dal mercato nordamericano, più recente e quindi in corso di formazione, che rappresenta solo il 6% e che ha subito il più grande impatto, dato che la National Football League riaprirà i battenti a inizio settembre.


Articolo pubblicato il giorno 10 Agosto 2020 - 18:52

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