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Intervento dell’Arpac per risalire alle cause dell’inquinamento del Litorale Domizio

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Intervento dell’Arpac per risalire alle cause dell’inquinamento del Litorale Domizio.Le analisi effettuate principalmente nelle aree di Baia Felice a Cellole e di Le Vagnole a Mondragone.

 

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Arrivano i primi risultati dei prelievi effettuati dall’Arpac a seguito delle segnalazioni, pervenute lo scorso 22 agosto, di schiume in mare lungo alcuni tratti del litorale domizio. I risultati relativi ai parametri microbiologici Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, indici di contaminazione fecale, sono risultati conformi ai limiti stabiliti dalla vigente normativa. Per quanto riguarda invece il fitoplancton e i tensioattivi, gli esiti analitici verranno diffusi nei prossimi giorni, tenendo conto dei tempi tecnici necessari per l’elaborazione dei risultati. I prelievi sono stati svolti il 22 agosto in diversi punti delle aree interessate dal fenomeno, in particolare nelle aree di Baia Felice nel comune di Cellole e di Le Vagnole nel comune di Mondragone.

Non è la prima volta che l’Arpac interviene lungo il litorale domizio, nel corso dell’attuale stagione balneare, a seguito di segnalazioni di schiume nelle acque costiere. Nei campioni prelevati lo scorso luglio e a inizio agosto è stata riscontrata l’assenza di tensioattivi e una significativa proliferazione di fitoplancton (dinoflagellati e diatomee), in particolare di specie di microalghe non considerate tossiche per l’uomo. L’Arpa Campania segue costantemente questi fenomeni per assicurare che non siano rischiosi per la salute dei bagnanti. Colorazioni anomale delle acque costiere del litorale domizio furono riscontrate anche nel mese di giugno del 2019: in quella occasione ne fu attestata l’origine naturale e la non pericolosità per i bagnanti.

Secondo quanto illustrato dai tecnici della UO Mare, nella maggioranza dei casi le schiume, le mucillagini o i muchi a flocculi sono dovuti a cause naturali e associati allo sviluppo di microalghe in mare. Alcune condizioni ambientali favoriscono e amplificano questi fenomeni, come lo scarso idrodinamismo, l’assenza di vento, gli apporti di acqua dolce provenienti dalla costa e le alte temperature del mare, come quelle verificatesi in questi giorni. Particolari correnti superficiali possono creare zone di aggregazione dove queste schiume si possono addensare e con il passare del tempo assumere colori che vanno dal bianco al marrone. Oltre ai prelievi emergenziali, come quelli in questione, l’Arpac svolge il monitoraggio di routine delle acque di balneazione su 328 tratti di costa, effettuato in base a un calendario mensile come previsto dalla normativa di settore.


Articolo pubblicato il giorno 24 Agosto 2020 - 21:24


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