All’epoca dei reati contestati era Dirigente Aria e Agenti Fisici del Dipartimento di Salerno, successivamente è stata trasferita in autotutela dall’ente presso altra sede. I fatti si riferiscono al report dell’ispezione ordinaria AIA del 22 luglio 2013 e i verbali dei sopralluoghi di ottobre e dicembre dello stesso anno: secondo le accuse in quei documenti ci sarebbero dichiarazioni contrarie al vero. In particolare, gli imputati, non evidenziavano nelle relazioni le norme ambientali violate (sforamenti nelle emissioni dei camini, scarichi delle acque non conformi, gestione illecita di rifiuti), né impartivano prescrizioni per obbligare i titolari ad adeguarsi alle normative. Inoltre, non risultano effettuate le ispezioni ordinarie alla fonderia negli anni 2014 e 2015. Vogliamo inoltre segnalare come in passato la dirigente abbia aggredito pubblicamente verbalmente alcuni esponenti del Comitato Salute e Vita.
Pur mantenendo un atteggiamento assolutamente garantista, viene spontaneo interrogarci circa l’opportunità politica di tale candidatura. I procedimenti a carico della stessa dirigente, non possono essere sfuggiti alla dirigenza politica della coalizione De Luca, o comunque, quandanche si trattasse di disattenzione, riteniamo che tale candidatura sia un ulteriore affronto ai cittadini di Salerno e della valle dell’Irno che soffrono da decenni per l’attività fuorilegge del mostro di Fratte. Purtroppo negli ultimi mesi sono stati molti gli episodi che hanno dimostrato quanto poco la classe politica locale tenga alla tutela di salute e ambiente. Citiamo, tra gli altri, la vicenda dell’AIA, inspiegabilmente e frettolosamente rilasciata in piena emergenza Covid-19 con validità di 12 anni, senza che ASL e ARPAC facessero pervenire elementi ostativi in merito, le allarmati le dichiarazioni di De Luca del 15 maggio circa “la sensazione” di non poter far riaprire e lavorare la fonderia che non hanno avuto seguito, l’atteggiamento poco trasparente tenuto dai vertici dell’Istituto Zooprofilattico in merito alla consegna della relazione finale dello Studio Spes alla Regione Campania e la totale omertà di quest’ultima a seguito della nostra richiesta di accesso agli atti. Più recentemente ci ha fatto indignare la candida ammissione del consigliere regionale Picarone, già assessore delle attività produttive del Comune di Salerno e personaggio che gravita da circa 20 anni nel cerchio magico di De Luca, di non conoscere lo studio SPES.
Concludendo, l’Associazione Salute e Vita auspica che la candidatura della dirigente Arpac venga ritirata e fa appello alla politica affinché s’impegni concretamente nella risoluzione dell’annosa questione Pisano. Reiteriamo la richiesta di trasparenza invitando con determinazione il Presidente De Luca a rendere pubblico i dati dello Studio Spes, ricordando che su questa vicenda percorreremo tutte le strade amministrative e giudiziarie per avere Verità e Giustizia.
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